Furto nella sede di “Salvamamme”, l’appello dell’associazione: ci hanno rubato tutto, ora le istituzioni ci aiutino
«Un’azione vergognosa che colpisce i più fragili e disperati»: il commento a caldo di Grazia Passeri, la presidente che organizza i volontari dell’Associazione Salvamamme, alla quale centinaia e centinaia di famiglie si rivolgono tutti i giorni per richieste di assistenza e sostegno, esprime in poche parole lo sconcerto e l’indignazione per il furto compiuto lunedì nella sede dell’organizzazione. Quando, entrando in quegli uffici, hanno trovato tutto manomesso e sottosopra. E quando, dopo un primo rapido controllo, si sono accorti che erano spariti computer e tutti i telefoni cellulari. Insieme ad altre cose destinate ai bambini.
Furto all’Associazione Salvamamme
I ladri hanno rovistato anche la stanza della “Valigia di salvataggio” per le donne vittime di violenza, che i malviventi non si sono fatti scrupoli a razziare. Non solo: chi è entrato a depredare qualunque cosa in quella sede, ha sottratto anche i fondi raccolti per una carrozzina a motore destinata a un giovane mutilato ucraino. Un’azione vile e vergognosa davvero, che ha visto la Polizia di San Paolo e Colombo intervenire, come ha sottolineato sempre la Passeri, «in tempo reale. Con gentilezza. E con grande empatia».
«Un’azione vergognosa che colpisce i più fragili e disperati»
Oggi, a distanza di 48 ore da quello scempio che mette a dura prova il lavoro dei volontari, l’Associazione Salvamamme ha scritto una lettera aperta/appello in cui, denuncia: «Quello che è avvenuto lunedì è stato l’ennesimo colpo per una associazione che, a mani nude e senza nessun finanziamento pubblico stabile, sostiene migliaia di famiglie romane, italiane e provenienti da oltre 100 paesi». Famiglie «in difficoltà socio-economica. Colpite da malattie. O profughe di tutte le guerre».
La lettera aperta e l’appello dell’Associazione Salvamamme
E ancora, dopo il furto messo a segno nella sede di Roma, Salvamamme nella sua lettera aperta prosegue: «Non ci siamo fermati né un giorno, né un’ora per rispondere alle drammatiche crisi della pandemia e dell’aggressione all’Ucraina. Senza troppe parole doniamo valigie piene di tutto quel che serve in beni materiali e servizi alle donne vittime di violenza. Mettendo sempre al centro la persona. Gli ideali e non le ideologie».
Rubate anche le “valigie” per le donne vittime violenza
Perché, come spiega la lettera, «ogni singolo euro sottratto era destinato il giorno successivo a rispondere ad esigenze gravi ed immediate – sottolinea nella lettera aperta l’associazione –. I pc rubati o danneggiati erano i nostri strumenti operativi al servizio di queste persone. I cellulari erano preziosissimi mezzi per raccogliere e ricevere le grida disperate delle donne a rischio o vittime di violenza».
Il grido d’allarme dell’associazione Salvamamme che, scrive, «purtroppo giunge fioco alle istituzioni»
«In questi anni abbiamo lanciato numerose grida di allarme per non chiudere un’attività di sostegno, punto di riferimento di sopravvivenza per migliaia di famiglie. Un grido di allarme che purtroppo giunge fioco alle istituzioni. Unica flebile ancora di salvezza la solidarietà di migliaia cittadini di Roma solidali e di aziende virtuose che ci donano ciò che è necessario alla sopravvivenza dei nostri utenti. E l’ospitalità offerta da Croce Rossa Italiana, e la buona volontà dell’XI Municipio dove risediamo».
«Contiamo solo sulla solidarietà di cittadini e aziende virtuose e sull’ospitalità della Croce Rossa Italiana»
Ma, rilancia l’associazione Salvamamme nel suo appello, «non si può resistere in queste condizioni, se non esiste un finanziamento stabile né uno spazio adeguato all’accoglienza delle centinaia di utenti che si raccolgono ogni giorno davanti alla nostra porta. Aiutare Salvamamme significa aiutare la Roma in difficoltà. Chi vuol darci la sua solidarietà ci proponga soluzioni serie, concrete e in tempi brevi. Non chiediamo elemosina ma giustizia. Astenersi perditempo», conclude l’associazione guidata da Grazia Passeri…