Di Maio si lecca le ferite: «Non ci sono scuse, abbiamo perso. Gli italiani non ci hanno compreso»

26 Set 2022 17:48 - di Eugenio Battisti

Luigi Di Maio non ce l’ha fatta. Battuto dal grillino Sergio Costa (ex compagno di partito) nel collegio più blindato di Napoli, Giggino è fuori dal Parlamento. E la ferita brucia. L’ultima creatura uscita dal cilindro del ministro degli Esteri dopo l’addio ai 5Stelle, Impegno Civico, è fuori dal Palazzo. Non solo il partito non ha raggiunto la soglia del 3 per cento nei collegi plurinominali (ha ottenuto lo 0,56 per cento), ma Di Maio non ha raccolto nemmeno i voti necessari per essere eletto nel collegio uninominale in cui era candidato.

Di Maio: non ci sono scuse, abbiamo perso

“Non ci sono se, ma o scuse da accampare. Abbiamo perso. Gli italiani non hanno considerato abbastanza maturo e valido il nostro progetto politico”, scrive lo sconfitto sui suoi canali social dopo in lungo silenzio. Parole ben distillate, lette e rilette per evitare le gaffe che hanno contraddistinto la sua carriera ministeriale.

“Gli italiani non hanno compreso il nostro progetto”

In verità il voto delle urne dimostra che italiani non hanno apprezzato le piroette del ministro degli Esteri, che ha attraversato sorridente e inamovibile tre governi consecutivi. Né il suo scarso profilo internazionale come capo della diplomazia italiana. Testimoniato dall’ormai celebre volo sui tavoli di una trattoria napoletana. Sui social in tanti ironizzano sul fatto che l’enfant prodige partenopeo tornerà a fare il bibitaro. “Abbiamo abolito Luigi Di Maio”, scrive un utente, parafrasando la celebre frase dal balcone “Abbiamo abolito la povertà”. «Da ministro degli esteri a percettore del reddito di cittadinanza è un attimo. #Giggino», twitta un altro.

“Il risultato non è stato quello che ci aspettavamo”

Di Maio ammette la sconfitta. “Negli ultimi mesi, insieme a straordinari amici di percorso, abbiamo deciso di metterci in gioco, di proporre agli italiani un progetto politico nuovo, da far conoscere in pochissimo tempo. Il risultato non è stato quello che ci aspettavamo. Impegno Civico non sarà in Parlamento. Allo stesso modo, non ci sarò neanche io”. Poi, noblesse oblige,  si congratula con l’avversario Costa e si spertica in ringraziamenti.

“Faccio i miei complimenti a Meloni e Conte”

“Auguro a tutti di trovare realizzazione e soddisfazione dai propri successi, non dalle sconfitte degli altri. Nella vita ci sono vittorie e sconfitte. Si cade, ma si impara anche a rialzarsi”. Infine un messaggio british. “Faccio i miei complimenti a Giorgia Meloni e Giuseppe Conte,  i due vincitori di queste elezioni. E poi voglio dare un grande abbraccio agli italiani”.

Bruno Tabacci unico eletto di Impegno civico

Visto il flop clamoroso di Impegno civico, soltanto Bruno Tabacci è stato rieletto in Parlamento. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, candidato nel collegio plurinominale di Milano-Loreto, l’ha spuntata sull’azzurro Andrea Mandelli, vicepresidente della Camera uscente. Tabacci aveva ‘prestato’ il simbolo di Centro democratico a Di Maio, fuoriuscito dai 5Stelle, per permettergli di presentare la sua lista anche senza raccogliere le firme. Ex Dc giunto alla settima legislatura, sarebbe l’unico eletto in Parlamento del nuovo partito dimaiano. Senza Di Maio.

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