Baci a terra e lacrime: 200 combattenti di Azov scambiati con Medvedchuk, il fedelissimo di Putin (video)

22 Set 2022 15:01 - di Robert Perdicchi
Baci a terra, braccia levate verso il cielo, qualche lacrima versata anche dai guerriglieri più ruvidi tra la milizia di Azov che ha difeso l’acciaieria di Azovstal prima di arrendersi, senza nessuna speranza che accadesse quello che invece è accaduto ieri. “Abbiamo liberato 215 persone dalla prigionia russa: 188 difensori di Azovstal e Mariupol. 108 guerrieri Azov, guardie nazionali, marines, guardie di frontiera, poliziotti, difesa del territorio, impiegati dei servizi di sicurezza. Sono al sicuro ora”, ha annunciato in nottata il presidente ucraino Zelensky.

Lo scambio tra i soldati Azov e il fedelissimo di Putin Medvedchuk

Duecentoquindici prigionieri ucraini liberati in cambio del politico ucraino filorusso Viktor Medvedchuk e altri 55 soldati russi, dunque, a conferma dell’importanza che Putin attribuiva al fedelissimo finito in manette all’inizio dell’invasione russa.

Dal canto suo, il ministero della Difesa russo ha precisato che i 55 militari sono membri delle forze armate russe o delle forze separatiste del Donbass. Il portavoce del ministero, Igor Konashenkov, ha reso noto che i militari sono stati trasferiti in ospedali militari per controlli. I separatisti filorussi del Donbass hanno anche rilasciato 10 combattenti stranieri, tra i quali cinque britannici e due americani.

Tra i combattenti liberati c’è l’addetto stampa e fotografo di Azovstal Dmytro “Orest” Kozatsky, Mykhailo Dianov, apparso nei video girati la scorsa notte con un braccio fasciato, confermata anche a liberazione della dottoressa incinta Maryana Mamonova. Il capo del ministero degli affari interni dell’ucraina Denys Monastyrskyi ha affermato: “Questo è stato lo scambio più difficile che abbia mai seguito. Ma ovviamente è una grande vittoria per l’Ucraina”.

Volodymyr Zelensky ha ringraziato il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan. ”Secondo i nostri accordi con Erdogan cinque comandanti Azov rilasciati rimarranno al sicuro in Turchia fino alla fine della guerra. Potranno vedere le loro famiglie. Ringrazio sinceramente il presidente Erdogan per il suo ruolo di primo piano nella liberazione del nostro popolo”, ha scritto Zelensky.

 

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