Monza, immigrato marocchino perseguita e minaccia di morte una quindicenne

13 Ago 2022 13:00 - di Redazione
Monza

I carabinieri di Agrate Brianza in provincia di Monza hanno notificato ad un marocchino 30enne un’ordinanza di custodia cautelare per “stalking” emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo brianzolo su richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, perché avrebbe perseguitato e minacciato di morte l’ex fidanzata minorenne e i suoi familiari. Il giovane, disoccupato con precedenti di polizia, non accettando la fine della propria relazione sentimentale, avrebbe iniziato ad inviarle incessantemente messaggi minatori e offensivi.

Monza, la denuncia della vittima

L’attività è stata avviata a seguito di una dettagliata denuncia presentata ad aprile dalla vittima accompagnata dai genitori dai Carabinieri di Agrate Brianza, in cui aveva descritto le vessazioni psicologiche e fisiche che era stata costretta a subire. Il rifiuto subito, come riporta l’Adnkronos, avrebbe alimentato nell’uomo un risentimento tale da portarlo a presentarsi, non solo presso l’abitazione della ragazza, minacciandone i familiari, ma anche nell’istituto scolastico frequentato dalla stessa, entrando in aula durante la lezione ed insultando docenti e compagni di classe.

Monza, la relazione sentimentale con una 15enne

In particolare il ragazzo dal gennaio 2022 aveva iniziato una relazione sentimentale con una minore appena 15enne, rapporto che per la notevole differenza di età preoccupava soprattutto i genitori per i continui ritardi della figlia nel fare rientro a casa, vedendosi giustamente costretti ed imporre le buone regole. Il giovane non gradendo le limitazioni imposte dai genitori, prima avrebbe iniziato a pressare la fidanzatina con numerosi messaggi anche vocali, invitandola a riferire alla madre di farla uscire, poi presentandosi sotto l’abitazione della stessa, dove aveva un diverbio con i familiari, in particolare con la madre.

Monza, la fine della relazione

La ragazza comprendendo l’indole del giovane decideva di troncare la relazione, ma lui non si rassegnava e continuava ad importunarla mandandole messaggi, telefonandole continuamente e pedinandola per strada, fino ad assumere atteggiamenti aggressivi nei confronti della giovane e dei suoi familiari.

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