Marmolada, struggente dedica al compagno morto: “Appena camminerò tornerò in cima. Lui è lì”
Le fratture guariscono lentamente, ma il cuore fatica di più. Sfogliare le foto, rivedersi abbracciati e felici, è insieme dolore e terapia. Non c’è giorno, da quando ha riaperto gli occhi dopo la valanga del 3 luglio scorso sulla Marmolada, che Alessandra De Camilli non dedichi una foto, un pensiero, una canzone al suo compagno Tommaso Carollo, una delle 11 vittime della regina delle Dolomiti. Una piccola finestra social che restituisce, solo in minima parte, la fatica di rimettersi in piedi, psicologicamente e fisicamente.
Marmolada, Alessandra De Camilli ancora non si regge in piedi
La 51enne architetto di Schio (Vicenza) è tornata a casa, dopo gli interventi e il ricovero in ospedale, ma la guarigione resta lontana. Quella valanga di pietre e ghiaccio le ha fratturato il bacino, alcune costole e delle vertebre costringendola così a indossare un busto, la frattura al piedi ha richiesto una complessa operazione chirurgica, nel braccio invece è stato necessario inserire una placca e il ginocchio continua a fare male. Gli arti richiedono una lunga riabilitazione, impossibile per ora anche solo reggersi in piedi. Eppure quel dolore non le impedisce di ringraziare Tommaso, che su quella montagna l’ha protetta fino alla fine, e di sognare di ritornare su quelle cime che le hanno tolto l’amore della sua vita. “Tornerò in montagna appena riuscirò a camminare di nuovo, certo che tornerò sulla Marmolada. Il mio cuore è rimasto li. Lui, per me, è li” dice senza esitazione, come ripiortato dall’Adnkronos.
“E’ il posto che più amava”
“È il posto che più amava, è come si immaginava lui il Paradiso. E ho ricordi bellissimi lì. E non è colpa della montagna ciò che è successo, ma del destino, di un brutto destino”. Un evento imprevedibile, anche secondo la maggior parte degli esperti, che ha stroncato 11 vite. “Ora quando vedo le foto delle vette e delle montagne, fa male, perché so che Tommaso non può più viverle e io non potrò più viverle con lui. E’ come se facesse parte di tutto, se ogni cosa mi riportasse a lui. E’ ovunque, ma non è qui”. Se il non aver sprecato neppure un minuto è una magra consolazione, se resta “l’onore di poter essere stata con Tommaso anche l’ultimo attimo della sua vita, sono arrabbiata perché io e lui ci meritavamo più tempo. Ora c’è un vuoto – scrive Alessandra – che resterà sempre il posto che aveva lui”.
Le altre dediche
Solo pochi giorni, fa – riporta L’Adige- De Camilli aveva dedicato un altro post al compagno, scrivendo: “E so che non dovrei farlo, ma riguardo le foto felici, di quando eri qui. Sembra ieri e nello stesso tempo sembra così lontano il tempo in cui potevamo correre, camminare, parlare, sognare, abbracciarci. Penso che ieri avremmo dovuto partire per le vacanze. Penso a tutte le cose che avresti voluto fare, a tutto ciò che ti appassionava e condividevi con entusiasmo. Eri così pieno di vita, mai fermo, mai stanco. Ora- si legge nel post Fb struggente e pieno di poesia- quando guardo il cielo blu, quando vedo le foto delle vette e delle montagne, fa male, perché so che tu non puoi più viverle e io non potrò più viverle con te. Ed è come se facessi parte di tutto, se ogni cosa mi riportasse a te. Sei ovunque, ma non sei qui. E mi dicono tutti che sono forte, ma non credo così tanto. Bloccata dalle varie fratture e operazioni in un letto, mi manca così tanto quel senso di pace e di libertà, di perfezione del momento, che ho sentito. Grazie per tutto ciò che mi hai dato e scusami se non riesco ad accettare il fatto che tu non sia più qui. Scusami se non sono forte”. Parole strazianti.