Brunetta ci tiene a non sembrare una Carfagna o una Gelmini qualunque: «Resto dove sono»

13 Ago 2022 12:25 - di Emanuele Valci
brunetta

Renato Brunetta non fa il salto della quaglia come una Carfagna o una Gelmini qualsiasi, Almeno per adesso. E lo dice a chiare lettere, facendo comunque un monumento a Draghi. «Non penso che sia una cosa così importante. Ma poiché in molti mi chiedono quale sarà il mio futuro, lo chiarisco una volta per tutte.  Resto dove sono, non vado da nessuna parte. Rimarrò fino alla fine a onorare con orgoglio il mio impegno da ministro del Governo Draghi». Questo, «nel perimetro degli affari correnti, come richiesto dal presidente rompe il silenzio su una sua ricandidatura alle prossime elezioni dopo la sua uscita da Forza Italia (il 21 luglio). Un’uscita in contrasto con il partito non ha votato la fiducia al premier.

Renato Brunetta ringrazia innanzitutto Mario Draghi

«Devo dire molti grazie», afferma Brunetta. «Grazie innanzitutto a Mario Draghi, che mi ha voluto nella sua squadra. Mi ha permesso di vivere l’esperienza straordinaria del suo Governo. Questi 18 mesi sono stati un sogno collettivo, la dimostrazione che l’Italia può fare l’Italia: seria, credibile, bellissima. Grazie ai miei collaboratori, che hanno condiviso, instancabili, il mio sforzo di rendere il nostro Paese e la nostra Pubblica amministrazione più efficienti, più moderni e più giusti».

«Nessun rammarico e nessun rimpianto. Solo dolore»

«Ho dato tanto alla politica e tanto ho ricevuto. Nessun rammarico e nessun rimpianto, semmai un po’ di dolore». Brunetta ringrazia anche «i giovani della Next Generation Eu è giusto lasciare lo spazio e il protagonismo per coltivare, nelle forme nuove che si vanno delineando, i valori delle culture che fondano la ricchezza della civiltà europea: il liberalismo, il popolarismo e il socialismo riformista».

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