Superbonus, Alemanno: “L’emendamento del governo non basta. Migliaia di imprese rischiano di fallire”

1 Lug 2022 20:15 - di Penelope Corrado
superbonus

“In queste ore si sta diffondendo un’apparente soddisfazione per l’emendamento concordato con il governo per sbloccare i crediti fiscali dei Superbonus. Purtroppo è una soddisfazione in larga parte infondata che rischia di creare nuove delusioni e ulteriori drammi nel mondo imprenditoriale”. Lo ha dichiarato l’ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

Superbonus, per l’ex sindaco di Roma rischiamo una rivolta di piazza

“L’ampliamento della platea dei soggetti – ha sottolineato Alemanno – che possono acquistare questi crediti non è sufficiente per assorbire la massa finanziaria che è stata generate in questi mesi con l’applicazione delle leggi sul Superbonus. C’è il rischio concreto che le banche, comprese quelle a indirizzo pubblico, non sblocchino l’intermediazione per carenza di garanzie e per la difficile gestione dei crediti fiscali. Il Mef infatti si è rifiutato di inserire nell’emendamento sia il frazionamento dei crediti che le garanzie per il terzo in buona fede, che erano le condizioni necessarie per sostenere questo mercato. Migliaia di imprese edili rischiano di fallire, centinaia di migliaia di lavoratori di andare in strada e tantissimi condomini di rimanere con le impalcature abbandonate a se stesse. Il Parlamento e le associazioni di categoria devono costringere il governo a fare di più se non si vuole provocare un vera e propria rivolta di piazza da parte di tantissimi cittadini e lavoratori disperati”.

L’appello di Confartigianato: “A rischio 47mila posti di lavoro”

“Un segnale di attenzione da parte del Governo e del Parlamento che auspichiamo possa contribuire a sbloccare la situazione di migliaia di piccole imprese con 5,2 miliardi di crediti legati ai bonus edilizia incagliati nei cassetti fiscali”. E’ il commento del presidente di Confartigianato Marco Granelli all’emendamento del Governo al Dl Aiuti che amplia la platea dei cessionari d’imposta connessi ai bonus edilizia.

“Confidiamo – sottolinea Granelli – che questa misura consenta alle banche di rivedere, con la necessaria flessibilità e altrettanta fluidità, le modalità di gestione del sistema di cessione dei crediti. Ne va della sopravvivenza stessa delle aziende e di 47mila posti di lavoro”.

“Nel frattempo – aggiunge Granelli – dobbiamo registrare la mancata abrogazione dell’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione Soa per operare nel mercato dei bonus edilizi introdotta a maggio con il Dl ‘Taglia prezzi. Si tratta di una barriera d’accesso anticoncorrenziale a scapito di 500.000 imprese che operano nel settore delle costruzioni. Confartigianato continuerà a sostenere nelle sedi istituzionali le ragioni per la sua eliminazione” conclude Confartigianato nella nota.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *