“Per il superbonus lo stesso salasso del reddito di cittadinanza”: l’accusa della Cgia di Mestre al governo

26 Feb 2022 11:27 - di Lucio Meo

La Cgia di Mestre analizza il superbonus edilizio ed energetico del governo Draghi e boccia la misura, non per le truffe scoperte ma per lo scarso impatto sull’economia e sull’ambiente rispetto alle perdite per la fiscalità generale. L’atto di accusa è dettagliato, cifre alla mano, nel consueto rapporto settimanale dell’ufficio studio dell’organizzazione artigianale di Mestre.

Superbonus nel mirino della Cgia di Mestre

“A seguito di 107.588 asseverazioni depositate al 31 gennaio scorso1 , lo Stato, con il Superbonus del 110 per cento, dovrà farsi carico di una spesa di poco superiore a 20 miliardi di euro. Se teniamo conto che in Italia sono presenti quasi 12,2 milioni di edifici residenziali2 , stimiamo che, fino ad ora, questo provvedimento abbia interessato solo lo 0,9 per cento del totale degli immobili destinati ad uso abitativo (vedi Tab. 1). In altre parole, consentendo ai proprietari che riqualificano i propri immobili una detrazione fiscale del 110 per cento, spendiamo 20 miliardi per migliorare l’efficienza energetica di una infinitesima quota di edifici presenti nel Paese” scrive l’Ufficio studi della Confederazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre.

Il 110 per cento, pertanto, secondo la Cgia non va “bocciato” per aver provocato comportamenti fraudolenti. Anzi. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, dei 4,4 miliardi di irregolarità riscontrate, “solo” 132 milioni di euro sono ascrivibili a questa misura. Il Superbonus va criticato, invece, perché presenta un costo in capo alla fiscalità generale spaventoso e non proporzionale al numero di edifici che vengono “efficientati”.

L’obiettivo di far emergere il nero non basta

Secondo gli artigiani mestrini, la soglia di detraibilità delle spese sostenute andrebbe abbassata quanto prima, portata, ad esempio, al 60-70 per cento, anticipando il decalage stabilito dall’ultima finanziaria. “Così facendo, si obbligherebbe il proprietario dell’immobile a una significativa compartecipazione alla spesa dell’intervento manutentivo. Sia chiaro, nessuno disconosce il ruolo che in questi ultimi anni hanno avuto i bonus nel rilanciare l’edilizia, nel far emergere il nero e nel migliorare la qualità delle nostre abitazioni; ci mancherebbe. Tuttavia, la convinzione di aver speso troppo e di aver “drogato” il mercato edilizio è molto elevata” evidenzia la Cgia.

Non solo, con il Superbonus 110 per cento abbiamo erogato lo stesso importo speso fino ad ora con il reddito di cittadinanza” a rilevarlo è la Cgia. “A differenza di quest’ultima misura, però, i vantaggi hanno interessato pochissime persone, in particolar modo facoltose, con un livello di istruzione medio-alto e con proprietà immobiliari ubicate nei centri storici delle grandi città, in particolar modo del Centronord. Insomma, è una misura molto costosa, fortemente sbilanciata a favore dei ricchi e, come vedremo in seguito, anche distorsiva del mercato” aggiunge la Cgia.

 

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