Sgarbi rivendica la partita a tennis coi mocassini: «Io come Fantozzi? Un vanto. Ecco com’è andata»
«Ma sono o non sono Vittorio Sgarbi? Gioco a tennis anche con i mocassini». Ironico e, soprattutto, autoironico Sgarbi ha commentato con la consueta verve le foto che lo ritraggono in completo da tennis e mocassini, con calzino arrotolato d’ordinanza, intento a giocare sulla terra rossa, al Vip Master di Milano Marittima. Foto diventate subito virali e accompagnate da migliaia di commenti. «Mi hanno paragonato a Fantozzi, per dire», ha spiegato Sgarbi, chiarendo che non è stata una delle sue “trovate”: «Non c’era niente di studiato, giuro».
La versione di Vittorio: finito sul campo per caso
«Io a quella gara non ci dovevo andare, avevo in programma una data del mio spettacolo su Caravaggio e Pasolini in Versilia. Ma poi un incendio ha scombussolato tutti i piani», ha spiegato il critico d’arte in un’intervista al Corriere della Sera, dicendosi disponibile a «raccontarla tutta». «Così mi hanno messo su una macchina e mi hanno portato a Milano Marittima, dove da anni Mario e Patrick Baldassari organizzano questa manifestazione. Il punto è – ha poi spiegato – che io non gioco a tennis da quando avevo i calzoni corti, sono un dilettante».
Sgarbi: «Odio le scarpe da tennis, ma il motivo per cui non le ho messe è un altro»
Ritrovarsi sul campo è stata una vera sorpresa, perché «pensavo di dover far parte della giuria o di avere un qualche ruolo fuori dagli spalti. Poi, all’ultimo momento, mi hanno messo una racchetta in mano». «Odio le scarpe da tennis», ha chiarito Sgarbi, spiegando comunque di ammettere lo sport come deroga per indossarle. Quindi, il punto non era estetico. «Mi hanno portato in una stanza per cambiarmi, ma io non avevo nulla dietro. Dunque, bene per la maglietta e i pantaloncini, ma le scarpe da tennis che mi hanno procurato al volo le ho rifiutate», perché «mi andavano strette». «Da quando ho avuto il cancro mi si sono gonfiati i piedi e porto il numero 45. Quelle erano un 43 e col cavolo che mi sottopongo a un’ora di tennis con le scarpe strette. Così – ha spiegato Sgarbi – ho scelto di tenere i mocassini, chissenefrega», anche a costo di sfidare “l’effetto Fantozzi”.
«Io sui social come Fantozzi? Meraviglioso, un vanto»
Anzi, la citazione social della storica partita di tennis tra Fantozzi e Filini, disputata al ritmo del «ragioniere, che fa? Batti?», è stata per Sgarbi «un vanto». «Meraviglioso», ha commentato, spiegando di aver a sua volta commentato il fatto di essersi «difeso con onore»: «E Djokovic muto!», ha scritto il critico su Facebook, chiarendo poi di aver un rapporto piuttosto distaccato con i social perché, nonostante un paio di milioni di follower, «non apro mai né Facebook né Instagram». «Detto a chi si occupa di queste cose e le frasi sono mie, ma mica posso mettermi a leggere tutto quello che si dice di me?», ha chiarito Sgarbi, spiegando che «però stavolta mi hanno detto che in tanti hanno applaudito alla singolare eleganza». Quanto alla scomodità di giocare con i mocassini, il critico ha ammesso che «più che altro tutti temevano una mia caduta».