Lo Ius Scholae agli immigrati mortifica i diritti di figli e nipoti di italiani all’estero che aspettano la cittadinanza
In questi giorni si parla tanto di Ius scholae per gli immigrati, e non è possibile non andare alla mente ai figli ed ai nipoti di tantissimi italiani all’estero che non riescono ad avere la cittadinanza.
Oggi, a fronte di numerose emergenze che impattano sulla vita quotidiana dei cittadini, il Pd e la sinistra, in mancanza di argomentazioni, sollecitano e impongono il dibattito sullo Ius Scholae.
L’obiettivo è dare la cittadinanza automatica dopo 5 anni di scuola. Una scuola in cui poco o niente è fatto per evidenziare il valore di Patria e la sua gloriosa storia. L’educazione civica, la meritocrazia e la formazione apolitica ed indipendente, che dovrebbero essere materie e forme d’istruzione, sono completamente assenti.
Noi italiani, che conosciamo bene cosa significhi essere migranti con tutte le conseguenze che questo comporta, dovremmo far sentire forte il nostro dissenso su come si stia tentando di strumentalizzare un tema, che risponde soltanto a meschini fini elettorali.
Una sinistra ormai sempre più distante dalla gente e dissociata dal Paese reale vorrebbe riconoscere la cittadinanza soltanto dopo soli cinque anni di scuola. E tutto questo mentre si dimentica e non fa nulla per le migliaia di figli e nipoti di italiani all’estero che non riescono ad avere la cittadinanza. Quanti veri figli e nipoti di cittadini italiani, che bussano alle nostre Sedi Consolari alla ricerca della cittadinanza che gli spetterebbe di diritto, assistono attraverso meccanismi stupidi e ben congeniati inermi alla negazione di un diritto che invece la Costituzione gli riconosce?
L’Italia del dopo Guerra obbligò molti dei suoi figli ad emigrare avendo un solo bagaglio: una forte volontà di sacrificio e di sfamare la propria famiglia. Questi milioni di nostri connazionali non hanno mai rinunciato al grande Amore per la Patria, e con questo credo hanno messo su famiglia diventando la vera colonna portante dell’italianità all’estero, rappresentanti del Made in Italy nel Mondo. Con sè, infatti, hanno portato tutto quello che potevano portare valorizzando così all’estero le nostre produzioni. Insomma, hanno dato tanto senza mai chiedere nulla in cambio.
Oggi la cecità politica, ideologica, ed anti-Nazione di ‘gruppuscoli’ che addirittura ignorano la parola Patria al punto addirittura di non pronunciarla mai, vogliono farci dimenticare di quei tanti Italiani i quali, desiderosi di essere accolti amorevolmente dalla Madre Patria, sono costretti ad assistere senza poter far nulla alla frustrazione della loro speranze a un possibile ritorno.
Come Fratelli d’Italia continueremo ad opporci a questo disegno della sinistra e faremo di tutto perchè questi Italiani d’Oltremare non si sentano soli ma davvero parte di un’unica grande Patria. Quella italiana.
*senatore di Fratelli d’Italia