Firenze, indagato un anarchico che appiccò il fuoco alla sede della Lega. Si era travestito da donna

6 Lug 2022 13:37 - di Redazione

Un attivista anarchico, un cittadino italiano di 37 anni, è stato indagato e perquisito in seguito al danneggiamento e all’incendio della pulsantiera del citofono della sede della Lega Salvini Premier a Firenze. Per appiccare il fuoco con un fulmineo il blitz, l’uomo si era travestito da donna.

Questa mattina la Polizia di Stato, su delega della Dda della Procura di Firenze, ha eseguito la perquisizione nei confronti del 37enne, residente a Firenze, legato agli ambienti anarco-insurrezionalisti locali – “da sempre avversi alle ideologie dei partiti di destra, che già portarono ad attacchi alle relative sedi”, si spiega dalla Digos – nei confronti del quale sono emersi indizi relativi “al danneggiamento seguito da incendio” alla sede di viale Corsica.

Ad eseguire la perquisizione gli investigatori della Digos di Firenze che sono risaliti al presunto autore del danneggiamento, avvenuto nella serata dello scorso 30 giugno (nella sede era in corso una riunione con una quindicina di militanti leghisti), “grazie ad una capillare raccolta e successiva analisi delle immagini videoregistrate delle telecamere cittadine, oltreché ad un minuzioso lavoro sul campo degli uomini della Polizia di Stato, che ha corroborato l’ipotesi investigativa, grazie anche alla raccolta di informazioni rese da alcuni testimoni rintracciati nelle ore successive al fatto”.

Tutto questo ha permesso una ricostruzione dettagliata non solo del reato, ma anche degli spostamenti del 37enne, nei minuti antecedenti e successivi all’incendio.

Dalle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza cittadina, la Digos di Firenze, con il supporto del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Firenze, si spiega in una nota, “ha proceduto ad un puntuale raffronto dei dettagli e dei particolari dell’uomo e del suo abbigliamento, in ordine al quale è stato possibile giungere al riconoscimento del presunto autore del reato, sebbene, durante le fasi dell’azione, la stessa persona indossasse abiti e trucco tipicamente femminili”.

L’attività delegata ha portato al sequestro dell’abbigliamento e delle calzature ritenute utilizzate durante la commissione del reato, nonché del cellulare in uso all’indiziato che sarebbe stato utilizzato dal medesimo per fotografare l’attività delittuosa. Tale materiale sarà oggetto di analisi tecnico-investigativa.

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