Da Praga a Bruxelles: al Consiglio dell’Ue l’Europa dei conservatori guarda alla Repubblica Ceca
Riceviamo e pubblichiamo:
Dal primo luglio la Repubblica Ceca esercita il ruolo di presidente del Consiglio dell’Ue. La presidenza del Consiglio ha il compito di portare avanti i lavori sulla normativa dell’Unione europea garantendo la cooperazione tra gli Stati membri. Inoltre la presidenza presiede le sessioni di lavoro e rappresenta il Consiglio nelle relazioni con le altre istituzioni dell’UE, in particolare con la Commissione e il Parlamento europeo. Per questo motivo conoscere il programma di lavoro dei Cechi assume una particolare rilevanza al fine di capire in quale direzione si muoverà l’Ue per i prossimi sei mesi.
La presidenza di Praga suscita una particolare attenzione della destra italiana
Ma la presidenza di Praga suscita una particolare attenzione da parte della destra italiana ed europea anche per altri motivi. Il governo ceco, infatti, è guidato da Petr Fiala, leader del partito ODS che fa parte dei Conservatori e riformisti europei. Fondato nel 1991 dall’ex presidente della Repubblica Vaclav Klaus, il partito conservatore liberale ha svolto un ruolo fondamentale nella transizione post-comunista ed è ritornato al governo, all’interno di una colazione con altri partiti, dopo la vittoria nelle elezioni dello scorso ottobre. Alcuni segnali di discontinuità rispetto alla precedente presidenza francese sono già contenuti nel documento che riassume le priorità della nuova presidenza. Innanzitutto vi è la consapevolezza che l’unita degli europei non può essere quella basata su una unanimità imposta dall’alto ma deve fondarsi su una unità nella diversità. Un dibattitto a più voci, guidato da valori comuni, che ricerca il consenso tra i diversi stati nazionali.
Per Praga la cultura del dialogo politico e la ricerca del consenso, forgiata nei vari decenni d’integrazione, sono un elemento di forza del progetto europeo e non un fattore di debolezza. Naturalmente l’Ucraina sarà al centro dell’agenda e verranno sostenuti gli sforzi per difendere la sovranità e l’integrità territoriale di Kiev utilizzando tutti gli strumenti dell’UE, compreso il rafforzamento delle sanzioni. La presidenza ceca si concentrerà sulle questioni di sicurezza energetica e sull’attuazione di “REPowerEU”. In questo ambito la priorità sarà quella di lavorare per attuare la regolamentazione sulle riserve di gas, vale a dire riempire i serbatoi prima del prossimo inverno e sostenere gli acquisti congiunti volontari in modo che l’UE possa utilizzare al meglio la forza del suo mercato comune. Un’ attenzione particolare sarà riservata allo sviluppo delle infrastrutture per lo stoccaggio e a quelle per la costruzione dei terminali per l’idrogeno. Praga lavorerà per raggiungere gli obiettivi di indipendenza dal gas russo con aperture all’utilizzo di energia nucleare, considerato un interesse nazionale, e soprattutto mettendo da parte le impostazioni ideologiche e le forzature imposte dai verdi e dalla sinistra.
Quella di Praga sarà una presidenza all’insegna del pragmatismo, consapevole che la priorità consiste nel trovare le soluzioni alle sfide comuni poste dalla crisi ucraina e non la riforma dei trattati e una maggiore concentrazione di poteri a Bruxelles. Sarà una presidenza “Conservatrice”, segno tangibile di come il partito europeo guidato da Giorgia Meloni sia al centro della scena continentale.