Mondiali di nuoto, aprire le gare ai transgender? Barelli: c’è una commissione, è qualcosa da venire

20 Giu 2022 11:45 - di Eugenio Battisti

Anche nel pianeta nuoto arriva il caso atleti-transgender. Che fare? Decisione complicata sullo sfondo di prevedibili polemiche. “Competizione aperta per transgender? Mi sembra che ci sia una commissione per valutare questa opportunità. È ancora qualcosa da venire”. Così Paolo Barelli, presidente di Federnuoto. Che, intervistato dalla Adnkronos, frena.

Nuoto, atleti transgender? Barelli: è ancora da venire

“Ci sarà una questione di uniformità da affrontare. Mi sembra una dichiarazione di apertura ma ci sono degli aspetti medico-scientifici da valutare”. Così il numero uno del nuoto italiano sulla decisione dell’ente del governo mondiale del nuoto, la Fina. Che, in occasione dei Mondiali in corso a Budapest, ha vietato agli atleti che hanno attraversato la pubertà maschile di correre negli eventi femminili. Inoltre, la Fina ha deciso che istituirà un gruppo di lavoro con l’obiettivo di stabilire una categoria di competizione aperta. Per gli atleti “indipendentemente dal loro sesso, sesso legale o identità di genere”.

Prime due medagli per l’Italia ai Mondiali di Budapest

Anche questa strada, istituire una categoria fluida, aperta a tutti gli atleti, è destinata ad aprire polemiche. Come già accaduto in passato per le Olimpiadi. Barelli poi si concentra sui risultati dei mondiali. Dopo le prime due medaglie ai Mondiali di Budapest. Oro storico di Nicolò Martinenghi nei 100 rana e bronzo in staffetta 4×100 stile libero. “Sono stati bravi, ma poche novità. I ragazzi si sapeva che sono forti. Sono giovani e non possono fare altro che migliorare i risultati dello scorso anno, e penso che stiamo ancora all’inizio e si vedranno ancora delle belle cose”.  “La giornata di oggi è già delicata. La staffetta? Seconda alle Olimpiadi e terza ai Mondiali è solida e possono anche migliorare”, aggiunge Barelli. “non erano tutti in completa forma, ma la partita è ancora lunga“.

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