Il tesoro segreto di Putin: palazzi, yacht, vigneti, ville, resort (tutto grazie a una “rete”)

21 Giu 2022 9:12 - di Redazione
Tesoro Putin

Palazzi, yacht, vigneti e un resort sciistico nella disponibilità di Vladimir Putin, ma non formalmente di sua proprietà, sono tutti collegati da un’unica rete. E’ il tesoro di Putin.  Un’indagine condotta da Organized Crime and Corruption Reporting Project (Occrp) e il sito indipendente russo Meduza, rilanciata dal Guardian, fa luce sul cosiddetto “tesoro di Putin”. L’ Adnkronos la rilancia sul suo sito. A fronte di uno stipendio da 11mila euro al mese, il capo del Cremlino controllerebbe un impero occulto grazie a una rete di prestanome. Ecco come è venuta a galla la ricchezza dello ‘zar’.

Da anni Putin è accusato di accumulare in segreto una vasta ricchezza affidata a prestanome, ma il leader del Cremlino ha sempre negato. Una serie di mail messe una dietro l’altra dall’indagine sembra dimostrare che l’insieme di beni, per un valore di 4,5 miliardi di dollari, è sempre riconducibile allo stesso dominio LLCIinvest.ru.  Sottoposto a sanzioni per l’invasione dell’Ucraina, il presidente russo possiede “ufficialmente” pochi beni, fra cui un appartamento a San Pietroburgo, due auto sovietiche anni 50, una caravan e un piccolo garage.

Il tesoro di Putin, inchiesta durata un anno

L’inchiesta, durata un’anno, ha identificato 86 compagnie e organizzazioni no profit che usano tutte il comune dominio LLCinvest nelle mail. E dai contenuti delle mail, trapelati a partire da settembre, si evince che direttori e amministratori di diverse di queste società discutono fra loro di affari come parte di una stessa organizzazione. Secondo un anonimo esperto russo di anticorruzione, citato dal Guardian, “LLCInvest sembra una sorta di cooperativa, o una associazione, nella quale i membri si scambiano benefici e proprietà”.

Palazze, ville, resort, yacht

I beni coinvolti sono a nome di altre persone, spesso legate a Putin, ma il presidente russo ne usufruisce spesso. Fra questi vi è ‘palazzo Gelendzhik’, la mega villa sul mar Nero da 14 mila metri quadri, circondata da 7.500 ettari di parco; il cui lusso pacchiano è stato svelato in un filmato diffuso dal dissidente Alexei Navalny. Un altro di questi beni sono gli ettari di vigna collegati alla villa. Così come il resort sciistico di Igora, vicino Leningrado, dove si è sposata una figlia di Putin nel 2013. Senza dimenticare Villa Sellgren, una magione vicino San Pietroburgo, nota fra la popolazione locale come “la dacia di Putin”, oppure un’altra dacia in legno nella stessa regione, chiamata la Capanna del pescatore.

Putin nega tutto

Il capo  del Cremlino ha sempre negato tutto. Dieci anni fa, l’uomo d’affari Sergey Kolesnikov è dovuto fuggire dalla Russia. Aveva raccontato di aver organizzato uno schema grazie al quale un gruppo di oligarchi ha versato milioni di rubli in un fondo d’investimento a beneficio di Putin: che allora era primo ministro. Ancora oggi il Cremlino nega tutto. “Il presidente della Federazione Russa non è in alcun modo collegato o affiliato con gli oggetti e le organizzazioni nominati”, ha detto un portavoce.

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