È morto Leonardo Del Vecchio: chi era l’orfano diventato uomo più ricco d’Italia

27 Giu 2022 12:03 - di Redazione
del vecchio

È morto all’ospedale San Raffaele di Milano, all’età di 87 anni, il fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, Leonardo Del Vecchio. Secondo uomo più ricco d’Italia dopo Giovanni Ferrero, per l’ultima classifica di Forbes, Del Vecchio era ricoverato da qualche settimana per una polmonite non Covid. Uomo dalla vicenda personale e imprenditoriale straordinaria, Del Vecchio era stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel 1986.

Addio a Del Vecchio, da orfano a imprenditore a livello mondiale

Del Vecchio, simbolo di un’imprenditoria illuminata, è stato un vero e proprio self made man. Nato a Milano il 22 maggio del 1935 da una famiglia di origine pugliese, rimase orfano di padre ancora molto piccolo. La madre, Grazia Rocco, con una scelta tanto dolorosa quanto carica d’amore, lo affidò al Collegio dei Martinitt di Milano, implorando che lo prendessero per non doverlo lasciare solo in mezzo alla strada. «Prima che mi abbia a capitarle qualche disgrazia preferisco il suo ricovero anche per una più accurata educazione», si legge in una lettera resa pubblica di recente dal giornalista di Bloomberg, Tommaso Ebhardt, autore della biografia intitolata semplicemente Leonardo Del Vecchio.

Il lavoro come garzone a 15 anni e la fondazione di Luxottica

Il piccolo Leonardo rimase in collegio fino al diploma di terza media, poi a 15 anni andò a lavorare come garzone alla Johnson, una fabbrica produttrice di medaglie e coppe. I proprietari della fabbrica lo spinsero quindi a iscriversi ai corsi serali all’Accademia di Brera per studiare design e incisione. Del Vecchio lasciò la fabbrica dove aveva imparato il mestiere e scoperto la sua passione del “creare” e aprì una piccola bottega a Agordo, in provincia di Belluno. Nel giro di soli tre anni la bottega divenne Luxottica, produttrice di semilavorati per altri produttori che assemblavano gli occhiali finiti, con 14 dipendenti e ben presto un’ottima fama.

Il salto nella grande imprenditoria

Fu nel 1967 che Del Vecchio decise di fare il grande passo e iniziare a produrre la propria linea di occhiali con il marchio Luxottica: il business crebbe sempre di più e si ampliò nel mercato Usa. Dal 1995 Luxottica è il maggior produttore e distributore sul mercato ottico mondiale (marchi di culto come i Ray Ban fanno capo al gruppo): arriva prima la quotazione a New York poi nel dicembre 2000 a Milano. Via via fino alla fusione con la francese Exilor, che porta il gruppo verticalmente integrato al top del settore a livello globale.

Quei milioni di azioni regalate ai dipendenti

La statura di Del Vecchio come imprenditore capace e “illuminato” si nutre nel tempo di decisioni come quella di regalare per i suoi 80 anni 40mila azioni, dal valore complessivo di circa 9 milioni di euro, agli 8mila dipendenti italiani del gruppo. Già nel 2011 per i 50 anni di Luxottica i dipendenti ricevettero azioni gratuite per un valore complessivo di 7 milioni di euro. Un capitolo a parte merita la successione ereditaria strettamente legata alla vita privata del fondatore di Luxottica, che ha sei figli: Claudio (a capo del gruppo Brooks Brothers), Marisa e Paola, nati dal primo matrimonio con Luciana Nervo; Leonardo Maria, avuto con la seconda moglie Nicoletta Zampillo, dalla quale Del Vecchio si è separato, ma che ha poi risposato; Luca e Clemente, nati dalla relazione con Sabina Grossi, ex investor relator del gruppo.

La notizia della morte fa il giro del mondo e scuote la borsa

La morte di Del Vecchio ha suscitato grande commozione nel panorama politico e sociale italiano e non solo. Messaggi di cordoglio sono giunti dal Commissario Ue, Paolo Gentiloni, dai ministri Mara Carfagna e Giancarlo Giorgetti, dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, dai sindacati e da molti altri. La scomparsa dell’imprenditore ha avuto grande eco anche all’estero, dove per esempio gli ha dedicato un articolo il quotidiano economico francese Les Echos, sottolineando che «l’Italia ha appena peso il suo ultimo patriarca del capitalismo». E anche la borsa non è stata esente da reazioni, facendo registrare alcuni sobbalzi come il -2,62% di Generali, il -2,99% di Mediobanca e il -0,48% di Essilux.

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