Coppola a Taormina per i 50 anni del film “Il Padrino” racconta gli italiani immigrati negli Usa

26 Giu 2022 19:58 - di Redazione
Coppola Il Padrino

“No, nessuna serie tv; e sono anche contrario ai remake dei film, in generale, perché distolgono le risorse dal finanziamento di opere nuove”. A 50 anni dall’uscita del suo film ‘Il Padrino’, il regista Francis Ford Coppola prende una precisa posizione. E lo fa da Taormina, dove è giunto in occasione dell’apertura, con la copia restaurata del film in proiezione al Teatro Antico greco-romano, della 68esima edizione del ‘Taormina Film Festival’.

Diverso è ovviamente il caso di ‘The Offer‘, la serie tv che mette in scena uno show incentrato sul lungo processo che ha portato alla creazione del film ‘Il Padrino’. Ma, ribadisce Coppola, “sono contro l’idea di rifare lo stesso film con un altro cast. Molto meglio impegnare le risorse disponibili per realizzare nuovi film, magari da parte di registi giovani, con nuove idee e nuove prospettive sulla società”.

Non sono mancate critiche, da parte del regista, a quanto sta avvenendo in America con la decisione della Corte Suprema sull’aborto. Per poi passare a una testimonianza più privata sulla condizione degli italiani immigrati negli Usa.  “Quando sono nato, sono sempre stato chiamato con il nome Francesco; ma in America lo hanno immediatamente cambiato in Francis… A quell’epoca, se avevi un nome italiano o che suonasse italiano passavi per mafioso e in certi quartieri non potevi nemmeno comprare una casa; la mancanza di integrazione era un fatto, che valeva anche per altri immigrati. Ora, la situazione è nettamente cambiata”.

“Oggi, gli italiani sono perfettamente integrati nella società americana – osserva Coppola – Peraltro, la maggior parte della comunità italiana è composta da persone benestanti e influenti, non sono più ghettizzati ma al contrario magari ora sono loro che guardano dall’alto in basso i nuovi migranti. Ma, tornando al passato, la ragione per cui io non parlo italiano è proprio perché i miei genitori non volevano, come non volevano che mi facessi chiamare Francesco, ma Francis… Nel tempo, gli italiani hanno ampiamente dimostrato quanto sono capaci, quanto è importante il popolo italiano. E gli italiani negli Usa oggi sono perfettamente integrati“.

Infine ha parlato del suo nuovo progetto cinematografico, ‘Megalopolis‘. “Ero trentenne quando ho girato ‘Il Padrino’ e avrei potuto continuare per altri trent’anni… Invece, voglio fare cose che all’inizio non so di saper fare, come è successo per ‘Apocalypse Now‘ e anche per ‘Dracula‘. Con il passare del tempo, è arrivato il momento di fare qualcosa nel mio stile e non tratto o basato su lavori di altri; di fare un film ‘tutto mio’… Sarà un’epopea romana ma dei tempi moderni, ambientata in una New York in disfacimento, fra potere e corruzione: oggi mi pare una cosa realistica e attuale”.

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