Aborto, il Vaticano auspica una discussione senza guerre ideologiche. “La legge 194 va applicata in toto”

26 Giu 2022 16:59 - di Francesco Severini
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La reazione  del Vaticano dopo la sentenza della Corte Suprema Usa sull’aborto è improntata al realismo. Secondo l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della pontificia Accademia per la Vita, nessuno ora in Italia metterà in discussione la legge 194. Ma certo si apre una discussione sulla vita nascente e sulla sua fragilità. Anche in considerazione del fatto che la denatalità sta diventando una piaga in Italia e in altri paesi occidentali.

Monsignor Paglia: Cosa significa donare vita?

Si tratta infatti di un tema che – dice monsignor Paglia in una intervista al Corriere – “anche per chi non è credente, ha a che fare con almeno due vite, la madre e il figlio concepito. E forse dovremmo ricomprendere anche la figura del padre, di solito molto defilata quando si affronta l’argomento. Potremmo anche dire che dagli Stati Uniti – al di là della loro particolare polarizzazione – arriva un messaggio che invita a riproporre una domanda antica: cosa significa donare vita e iniziare a vivere?”.

La parte della 194 disattesa è quella che auspicava una tutela della maternità

L’arcivescovo ricorda, inoltre, che “la legge 194 auspicava una tutela sociale della maternità. Questa parte è stata di certo disattesa se si considera lo scarso valore che oggi ha, dopo 44 anni, la maternità. Bisogna aiutare le donne a sentirsi protette, sostenute e anche incoraggiate a mettere al mondo dei figli, e non a essere penalizzate. Esiste, nel profondo dei giovani, un gran desiderio inespresso di investire sulla vita e la generazione di figli. Cristina Comencini ha parlato della necessità di riscoprire la libertà di essere madri. Al di là del dettato di una legge, ci sono spazio e ragioni per una discussione profonda e fertile”. Ma – conclude – senza inutili guerre ideologiche.

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