Zelensky No Pax: “Nessuna cessione dei territori ai russi, sarebbe come arrendersi a Hitler”

26 Mag 2022 8:02 - di Robert Perdicchi
Sono durissime le dichiarazioni del presidente ucraino Zelensky contro la Nato e contro il “partito della trattativa” che gli chiede di discutere della cessione di territori alla Russia in cambio della pace. In un videomessaggio notturno, Zelensky  ricorda a coloro che “cercano di imporre la necessità di concessioni territoriali alla Russia i tentativi falliti di placare l’aggressore nazista nel 1938”, con riferimento alle intese di Monaco con cui alla Germania di Hitler fu concessa la Cecoslovacchia. Nessuna cessione di sovranità, tuona il presidente ucraino, che punta l’indice anche contro quei paesi che lo stanno aiutando con armi e forniture alimentari ed economiche.

Il monito di Zelensky contro i “media occidentali”

“Editoriali sintomatici hanno cominciato ad apparire su alcuni media occidentali affermando che l’Ucraina dovrebbe accettare i cosiddetti compromessi difficili rinunciando al territorio in cambio della pace. Chi consiglia all’Ucraina di dare qualcosa alla Russia, non sempre vuole vedere la gente comune”. Secondo il presidente Zelensky “qualunque cosa faccia lo stato russo, c’è qualcuno che dice: teniamo conto dei suoi interessi. Nonostante migliaia di missili russi abbiano colpito l’Ucraina. Nonostante decine di migliaia di ucraini uccisi. Nonostante Bucha e Mariupol, nonostante le città distrutte”.

Kiev denuncia il rapimento di 230mila bambini

La Russia sta portando i bambini ucraini nel suo territorio per distruggere la nazione ucraina. E’ la denuncia rilanciata da Serhiy Dvornik, consigliere della Missione permanente dell’Ucraina presso le Nazioni Unite, durante un dibattito aperto al Consiglio di sicurezza sulla protezione dei civili in situazioni di conflitto.

“Il rapimento di almeno 230.000 bambini ucraini, tra 1,4 milioni di cittadini ucraini deportati con la forza in Russia, è un crimine volto a distruggere la nostra nazione privandola delle sue giovani generazioni, che è una moderna manifestazione del colonialismo”, ha detto all’agenzia Ukrinform. “A seguito di attacchi di razzi e artiglieria alle città ucraine, decine di migliaia di civili sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti – ha ricordato – Quasi 220.000 persone hanno perso la casa. Inoltre, milioni di cittadini hanno dovuto lasciare i territori occupati o colpiti dalla guerra, 8 milioni sono diventati sfollati interni, 6,5 milioni hanno lasciato l’Ucraina come rifugiati”.

Le strategie di Mosca sulla crisi umanitari

Non abbiamo dubbi che nelle strategie militari russe questa crisi dei rifugiati fosse prevista come uno degli esiti positivi della guerra. Così come la crisi alimentare”, ha sottolineato Dvornik. “Tuttavia – ha aggiunto – la Federazione Russa ha sottovalutato la disponibilità ad aiutare, l’ospitalità e l’impegno nei confronti degli ucraini dei nostri vicini e di altri amici. La Russia prende di mira i civili ucraini come parte della sua strategia militare in stile nazista”.

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