Shanghai, il lockdown si fa ancora più duro. La repressione avverte: «Questa è la Cina, non l’America»

10 Mag 2022 13:35 - di Redazione
lockdown shanghai

La strategia adottata dalla Cina contro Omicron non dà i risultati sperati e le già durissime restrizioni imposte a Shanghai registrano una nuova stretta, dopo oltre un mese di lockdown feroce in nome della strategia “contagi zero”. Fra le nuove misure si registra lo stop totale della metropolitana, con la chiusura anche delle ultime due linee che erano rimaste attive, e la previsione di finire in quarantena nelle strutture gestite dal governo anche per i vicini delle famiglie in cui si siano registrati casi di Covid. Intanto, anche a Pechino si annunciano nuove restrizioni.

Il lockdown di Shanghai diventa ancora più duro

Il tutto mentre, secondo i dati ufficiali, i casi di contagio sarebbero in calo. Ieri, secondo il bollettino confermato stamani dalle autorità sanitarie e riportato dall’agenzia Xinhua, ne sono stati accertati 3.426 in tutto il gigante asiatico (3.014 a Shanghai, tra casi di trasmissione locale – 234 – e relativi a soggetti asintomatici – 2.780 – rispetto ai 27.000 di metà aprile) con una popolazione di 1,4 miliardi di persone. Ma per il leader cinese Xi Jinping l’obiettivo resta “zero Covid” e proprio ieri la vice premier Sun Chunlan ha insistito su questa strategia.

Nelle strutture di quarantena anche i vicini dei positivi

Shanghai è l’epicentro di questa ondata di contagi: il lockdown prevede che in alcuni quartieri gli abitanti non possano uscire e che ci siano limitazioni sulle consegne a domicilio. Come ha riferito Bloomberg, per Shanghai, 25 milioni di abitanti, le autorità hanno anche rivisto la definizione di “contatto stretto” e le persone che vivono, anche a prescindere dal piano, nello stesso edificio di soggetti positivi rischiano di essere trasferite in strutture per l’isolamento in caso di regolari interazioni quotidiane. Centinaia di volontari sono incaricati di disinfettare le abitazioni delle persone che risultano positive ai test e di tutti coloro che condividono cucina o bagno. E il malcontento cresce.

«Non potete fare quello che volete: non siete in America, questa è la Cina»

Il Guardian scrive di tensioni di nuovo alle stelle nella città, di video diffusi sui social media che mostrano sospetti casi Covid che vengono trasferiti con la forza nelle strutture per la quarantena, del lavoro della censura che ha rimosso molti di questi video e della determinazione dei cinesi che hanno continuato a postarli mentre nel fine settimana gli abitanti di almeno quattro dei 16 distretti di Shanghai hanno segnalato di essere stati avvisati che non avrebbero più potuto ricevere le consegne di alimentari né lasciare le loro abitazioni. In un video diventato virale viene imposta la quarantena ai vicini di casa di una persona positiva al Covid-19 con il monito: «Non potete fare quel che volete, se non siete in America. Questa è la Cina».

Anche a Pechino inasprisce le misure di restrizione

Se Shanghai inasprisce le restrizioni, Pechino, dove oggi si segnalano 74 nuovi casi di Covid-19, 61 dei quali di trasmissione locale, espande la campagna di test di massa e qui, secondo il giornale, sono ferme decine di linee di autobus e quasi il 15% del tentacolare sistema di linee della metro. Pang Xinghuo, numero due del Centro municipale di prevenzione e controllo delle malattie, ha parlato di «aumentata incertezza sulla situazione pandemica», annunciando che da dopodomani servirà un tampone dell’acido nucleico negativo per entrare nei luoghi pubblici e che i locali di intrattenimento dovranno chiudere, mentre parchi e zone panoramiche funzioneranno a metà capienza e i ristoranti solo con l’asporto. Inoltre, le scuole di ogni ordine e grado resteranno in Dad.

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