Mottarone, la Commissione ministeriale: la funivia caduta per una serie di concause, la fune vecchia e non monitorata

26 Mag 2022 20:37 - di Paolo Lami
MOTTARONE_FUNIVIA

Può essere stata determinata da “una o più cause concomitanti” la rottura della fune traente della funivia del Mottarone la cui cabina numero 3 precipitò al suolo in mezzo al bosco uccidendo 14 persone e lasciando un unico superstite, Eilan.

È l’ipotesi del professore Roberto Maja e dell’ingegnere Sergio Simeone esperti della Commissione di indagine nominata dal direttore generale Digifema nella relazione intermedia dell’incidente avvenuto sulla funivia del Mottarone.

I due professionisti chiamati a trovare una spiegazione della strage del Mottarone ritengono che le concause possano identificarsi nel “danneggiamento della fune traente in corrispondenza dell’attacco della testa fusa per progressivo invecchiamento dovuto a fenomeni di corrosione, fatica e dissesti o torsione, non adeguatamente monitorati” – ipotesi ritenuta più probabile – o “aumento di tensione della fune traente provocato dall‘inerzia della massa del contrappeso appoggiato sul tampone inferiore per allungamento della stessa fune“.

Se Maja e Simeone indicano queste come cause dirette, tuttavia non escludono neanche cause indirette ossia il “fattore umano” con riferimento “all’inadeguata formazione e consapevolezza dei ruoli svolti dal personale di esercizio” e il fattore “organizzativo” relativamente “all’esiguità del personale con mansioni di sicurezza e alla esternalizzazione di alcune importanti funzioni“.

Nelle conclusioni della relazione della Commissione ministeriale – di circa 30 pagine – si evidenziano anche le cause a monte. E cioè l'”assenza di un sistema di gestione della sicurezza con individuazione di ruoli e responsabilità nell’organizzazione”.

Se la causa dell’incidente è stata determinata dalla rottura della fune traente rimane comunque da comprendere, secondo gli esperti, “il motivo per cui sono stati resi inefficaci i due dispositivi” – il freno meccanico di emergenza e l’intervento dei finecorsa del contrappeso della fune traente sullo stesso freno – “che avrebbero potuto incidere” su quanto accaduto.

In ogni caso non c’è dubbio che a prescindere dall’evento iniziale l’inserimento dei ‘forchettoni’ sulla cabina numero 3 “ha reso disastrose le conseguenze della rottura della fune traente“, ma anche altri elementi – relativi alla manutenzione – necessitano di approfondimento.

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