Dal M5s alla Lega, piovono congratulazioni su Melillo, nuovo capo Antimafia: sconfitto Gratteri

4 Mag 2022 15:52 - di Carlo Marini
Melillo, Gratteri

Giovanni Melillo, 61 anni, di Foggia, capo di gabinetto di Andrea Orlando quando era ministro della Giustizia e attualmente capo della procura di Napoli, è il nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Lo ha nominato a maggioranza con 13 voti il plenum del Csm. Sconfitto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che era il suo diretto concorrente.

Chi è Giovanni Melillo

Melillo ha prevalso rispetto agli altri due candidati proposti dalla commissione: il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che ha avuto 7 voti, e l’aggiunto della Dna Giovanni Russo, che ne ha ottenuti 5. Melillo prende il posto di Federico Cafiero De Raho, in pensione da febbraio scorso.

La nomina, dunque, è avvenuta alla prima votazione e non è stato necessario il ballottaggio, come si ipotizzava alla vigilia, tra Melillo e Gratteri. A favore di Melillo hanno votato i 5 togati di Area e i 3 di Unicost, i vertici della Corte di Cassazione, il primo presidente Pietro Curzio e il procuratore generale Giovanni Salvi, i laici Alberto Benedetti e Filippo Donati, M5S, e Michele Cerabona, Forza Italia.

In magistratura dal 1985 Melillo è stato prima pretore a Barra, poi a Napoli, dove dal 1991 è stato sostituto procuratore. Dopo un periodo fuori ruolo a partire dal 1999 come magistrato addetto al Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, dal 2001 al 2009 è stato sostituito alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, svolgendo funzioni requirenti di coordinamento investigativo nazionale in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso, riciclaggio, narcotraffico, delitti collegati ad appalti pubblici, cooperazione internazionale, stragi terroristiche. Nel 2009 è tornato a Napoli con le funzioni di procuratore aggiunto. Dal 2014 è stato di nuovo collocato fuori ruolo per svolgere l’incarico di capo di gabinetto al ministero della Giustizia, con il guardasigilli Andrea Orlando. Infine nel 2017 è stato prima sostituito pg a Roma e poi nominato, ad agosto, alla guida della procura di Napoli.

L’elezione di Melillo è stata accolta favorevolmente da tutta la maggioranza di governo: dal M5s a Leucocito, passando per la Lega e Forza Italia.  Esprime soddisfazione il senatore Sandro Ruotolo: “Con la nomina di Giovanni Melillo a nuovo capo della Procura nazionale antimafia torna al centro dell’agenda del Paese la lotta alle mafie”. 

Il nuovo capo Antimafia sostenuto dalle toghe progressiste di Area

Per la ministra forzista, Mara Carfagna “con gli imponenti investimenti in atto il lavoro di vigilanza della magistratura è importante e avrà il nostro pieno sostegno: proteggere il Pnrr dalle mani dei clan è una priorità”.  “Un’elezione che inorgoglisce Foggia, sua città d’origine, e l’intera Puglia, e che costituisce il coronamento di un importante percorso professionale ed impegno umano al servizio dello Stato e dei cittadini onesti di questo Paese”. Così Massimo Casanova, europarlamentare della Lega.

Attenzione ai rischi legati alla bocciatura di Nicola Gratteri per la nomina alla guida della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. A sottolinearlo sono stati invece i togati indipendenti del Csm Sebastiano Ardita e Nino di Matteo, intervenendo nel dibattito che ha preceduto il voto del plenum, che per l’incarico ha scelto Giovanni Melillo.

“L’esclusione di Gratteri sarebbe non solo la bocciatura del suo impegno antimafia, ma un segnale devastante a tutto l’apparato istituzionale e al movimento culturale antimafia”.

 

 

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