Gratteri: «Ora la mafia più forte è la ‘ndrangheta, referente dei clan newyorkesi»

28 Mag 2016 13:02 - di Paolo Lami

«La ‘ndrangheta è diventata referente della famiglia Gambino di New York. E’ come se Cosa nostra avesse rotto il cordone ombelicale con quella siciliana. A Brooklyn, ormai, si parla americano, italiano e calabrese». Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, ridisegna gli scenari e gli equilibri della criminalità organizzata. E svela come la criminalità organizzata calabrese ha, oramai, preso il sopravvento su quella siciliana con una lungimiranza che lascia immaginare una visione quasi manageriale del crimine.
«La ‘ndrangheta è la mafia piu forte e più ricca in questo momento nel mondo occidentale – rivela il magistrato – anche perché importa l’80 per cento della cocaina che arriva in Europa».
Quanto allo stato dell’arte della lotta alla criminalità calabrese, «ci sono nella ‘ndrangheta – spiega Gratteri – alcuni collaboratori di giustizia, ma ancora stiamo aspettando il grande boss, il grande capo locale che si penta e che sia in grado di dare una chiave di lettura complessiva sul fenomeno».
«La ‘ndrangheta e’ molto forte e molto presente nel centro e nel nord Europa, dove c’è un contrasto alle mafie molto blando – ha aggiunto il Procuratore di Catanzaro – ma l’ho vista molto forte anche a New York, che fino a 10 anni fa era appannaggio esclusivo delle cinque famiglie di Cosa nostra. Dalle ultime inchieste che ho condotto é emerso che la famiglia Gambino si rivolge alla ‘ndrangheta per chiedere di entrare nel narcotraffico. É come se Cosa nostra americana avesse perso il “pedigree” dell’origine siciliana, mentre la ‘ndrangheta negli Stati Uniti, ed a New York e Brooklyn in particolare, parla molto bene americano, italiano e calabrese».

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