Meglio la pace dell’aria condizionata per 7 su 10. Bignami (FdI): da Draghi semplificazione inaccettabile

11 Apr 2022 12:10 - di Federica Parbuoni
pace condizionatori

Più di 7 italiani su 10 tra la pace e i condizionatori scelgono la prima. Ovvero, sarebbero disposti a fare qualche sacrificio in termini di risparmi energetici se questo servisse a renderci indipendenti dal gas russo. Insomma, secondo il sondaggio realizzato da mUp Research e Norstat per il sito Facile.it il 73% di italiani risponde con favore alla domanda del premier Mario Draghi. Ma le cose stanno davvero così? Basta soffrire un po’ di caldo per dare il proprio contributo alla pace in Ucraina? O, come sottolineato dal deputato di FdI, Galeazzo Bignami, quella presentata dal premier è stata «una inaccettabile semplificazione»?

Gli italiani di fronte alla scelta tra pace e condizionatori

Il sondaggio commissionato da Facile.it mostra che il 73% degli italiani, tra coloro che hanno un condizionatore, sarebbe disposto a spegnerlo per tutta l’estate se questo dovesse servire ad aiutare il Paese a raggiungere l’indipendenza dal gas russo. Di contro, la quota restante di intervistati ha affermato di non voler fare questo sacrificio, nel 50% dei casi perché «la scelta di staccarsi dal gas russo non dovrebbe gravare sulle famiglie», nel 46% perché lo ritiene inutile.

Le famiglie alle prese col caro bollette

Se poi il governo chiedesse una riduzione più generalizzata dei consumi di energia e gas in casa, la quota di quanti risponderebbero favorevolmente si abbassa al 56%. Le fasce d’età che si sono mostrate più propense a fare sacrifici sono quella dei 55-64enni, all’interno della quale il 62% ha detto sì; quella degli over 65 nel 60% dei casi; e quella dei giovani tra i 18 e i 24 anni, nella quale ha risposto positivamente il 59% del campione. Dall’inizio del conflitto, comunque, secondo il sondaggio, 8 italiani su 10 hanno già cercato di ridurre i consumi, se non altro, nel 67% dei casi, per risparmiare sulle bollette.

Bignami: «Da Draghi una inaccettabile semplificazione»

Resta da capire, però, cosa avrebbero risposto gli italiani se la domanda posta da Draghi e, a caduta, del sondaggio fosse stata la più realistica: “Volete la pace o la chiusura delle aziende, la caduta del Pil, l’inflazione alle stelle e la recessione?”, come gli attori economici e gli osservatori vanno avvertendo rispetto al caro energia. «Alle imprese ceramiche, le vetrerie, le acciaierie, le aziende agricole non basta spegnere i condizionatori, avranno inevitabilmente un incremento insostenibile dei prezzi per poter continuare a produrre e molte di queste non riusciranno a pagare le bollette», ha ribadito anche il deputato di FdI, Galeazzo Bignami, parlando di «inaccettabile semplificazione da parte del presidente Draghi tra pace e condizionatori».

FdI: «Si riprendano le estrazioni di gas in Italia»

«L’inflazione che sfiora il 6% erode i risparmi delle famiglie e ad oggi non è previsto nessun aiuto concreto da parte del governo. Da settembre – ha ricordato Bignami – Fratelli d’Italia chiede e propone provvedimenti concreti per calmierare gli aumenti energetici, abbiamo proposto anche di rivedere il Pnrr e di riprendere le estrazioni di gas in Italia, ma finora – ha concluso – nulla è stato fatto».

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