La rassegna stampa della kermesse: dalla classe dirigente a Meloni candidata premier

29 Apr 2022 10:36 - di Lucio Meo

C’è tanta destra, questa mattina, sui giornali italiani, dalla presentazione del congresso di Fratelli d’Italia che si apre questa mattina a Milano, incrociata alle diatriba sulle candidature alle amministrative nel centrodestra, fino ai funerali di donna Assunta Almirante, con quella ossessiva attenzione a qualche saluto romano al termine delle esequie. E’ la stampa, bellezza…

Il Corriere della Sera dedica l’approfondimento sulla tre giorni milanese al tema della futura classe dirigente del Paese e alle ambizioni del partito di Giorgia Meloni. “Giurano che non sarà un tema centrale, che l’obiettivo della tre giorni che si apre oggi a Milano sarà quello di dimostrare che esiste già ‘una nostra classe dirigente pronta a governare’, che ‘abbiamo un programma completo e all’altezza delle sfide che ci attendono’ e che ‘vogliamo rappresentare il centrodestra, sperando che lo vogliano anche gli altri’. E però, nonostante le dichiarazioni di intenti di Giorgia Meloni e i suoi, sulla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia – che inizia oggi con la relazione della leader – non può non pesare il pesante clima che caratterizza ormai, dal post elezione di Mattarella, i rapporti nel centrodestra. Ultimo casus belli è quello delle candidature in Sicilia…”, scrive il quotidiano di via Solferino facendo riferimento al caso-Palermo nel quale ieri si è consumata la frattura all’interno del centrodestra sulla scelta del candidato sindaco di Palermo. “Sicuramente Meloni non si farà condizionare più di tanto e accenderà i riflettori sul suo partito, le sue parole d’ordine tematiche e, davanti a 4.600 delegati a tutti i livelli di FdI, metterà in mostra ospiti di peso che saranno in futuro, tutti o quasi, impegnati nel partito“, chiosa il Corriere.

Un riquadrone a centro pagina, sul Fatto Quotidiano, fa riferimento a sua volta al caso Sicilia, ma presenta l’evento di Milano anche in funzione di una futura leadership da individuare nel centrodestra. “L’altra sfida di Meloni all’alleato Salvini partirà oggi da Milano: alle 14 inizia la tre giorni di convention dal titolo ‘Italia energia da liberare’ con cui la leader di Fratelli d’Italia si presenterà come futura candidata premier”.

Il Messaggero, invece, mette a confronto Meloni e Salvini, preannunciando la kermesse di FdI e la possibile “risposta” leghista a Pontida, nel timore dei leghisti di perdere il monopolio del tessuto economico e produttivo del nord. “Non s’ è risolto molto bene in questi anni lo sbarco della Lega Nord nel Mezzogiorno. Il percorso inverso, quello di Fratelli d’Italia dal Centro-Sud al Settentrione, viene ora intrapreso dalla Meloni – con la conferenza programmatica da oggi a Milano fino a domenica che segna l’inizio della campagna elettorale per Giorgia a Palazzo Chigi nel 2023 – aspira ad avere sorti migliori. E insomma: è partita l’opa di FdI sul Nord, sull’elettorato leghista e sul mondo imprenditoriale che in questi decenni con il Carroccio ha dialogato e bene ma ora sembra sempre più dubbioso nei confronti del salvinismo. La Meloni si vuole allargare, e assai…”.

Sul Giornale, invece, si tracciano i confini di un “governo ombra” di Fratelli d’Italia del quale potrebbero far parte, da qui alle prossime elezioni, alcuni degli ospiti del congresso milanese, per poi lasciare a Guido Crosetto l’analisi politica del momento che vive il centrodestra. Il Tempo, invece, apre il giornale con una lunga intervista al capogruppo di FdI alla Camera Francesco Lollobrigida mentre Libero traccia l‘identikit degli elettori di Fratelli d’Italia e intervista il senatore Fazzolari.
Su Repubblica il congresso di FdI viene presentato come uno snodo anche per i rapporti burrascosi con gli alleati di Forza Italia e Lega e per il ruolo della Meloni. “Il traguardo, ormai neppure più nascosto, è quello di porsi alla guida di un nuovo Pdl, di un partito conservatore che sia riferimento dei ceti produttivi (ecco la scelta di Milano come sede della convention), che abbia una chiara collocazione atlantica e che sia dunque credibile in Europa. A minare il terreno rimangono le resistenze e le faide che logorano il centrodestra”.
In un editoriale di Francesco Bei, invece, si analizza anche la collocazione internazionale della Meloni. “Questa tre giorni milanese, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe servire a dimostrare che il piccolo partito nato dall’esplosione del Pdl, che sembrava avere come missione quella di rinnegare la svolta finiana di Fiuggi e il cammino verso una destra “normale”, in questi anni è cresciuto, ha subito un’evoluzione che lo porta oggi ad aspirare, sia come qualità della sua classe dirigente che come programmi, a governare in prima persona il Paese. La sfida è portata non solo, come è naturale, verso l’esterno, al centrosinistra, ma anche verso l’interno, nei confronti degli altri leader del centrodestra, non a caso nemmeno invitati alla kermesse. Lo dimostra Milano, la città scelta per questa sorta di congresso, simbolo di quel Nord industriale e produttivo che ha sempre guardato con sospetto i nipotini di Almirante, con il loro carico di statalismo e centralismo romani. Più carta di Verona che Einaudi. Meloni e i suoi sembrano voler dire: siamo maturati, metteteci alla prova. Bisogna dunque guardare con attenzione a questo appuntamento, per capire se l’Italia rischia il prossimo anno una deriva orbaniana o lepenista…”,
La Verità, infine, elogia la volontà di “apertura” della destra meloniana: “Fratelli d’Italia, che con Meloni punta ormai a Palazzo Chigi, ha deciso di allargare la propria area di dialogo. Fdi vuole essere un partito strutturato al suo interno, ma aperto all’esterno. Vuole dare un segnale al Nord, al mondo produttivo, dove la Lega negli ultimi mesi ha iniziato ad arretrare…”.

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