L’identikit degli elettori di Fratelli d’Italia: un partito sempre più radicato sul territorio

29 Apr 2022 9:45 - di Luisa Perri
Fratelli d'Italia, identikit

L’identikit dell’elettore di Fratelli d’Italia? Sempre più eterogeneo, «strutturalmente differente da quello di tre anni fa, così come lo è rispetto quello che era di Alleanza nazionale o addirittura del Movimento sociale italiano». La ricostruzione del quotidiano Libero arriva in concomitanza con la conferenza programmatica di Milano di Fratelli d’Italia. E presenta aspetti per certi versi sorprendenti.

Arnaldo Ferrari Nasi ha infatti messo a confronto i dati della composizione sociodemografica di questi partiti. Per il Msi e per An ha utilizzato studi relativi ai loro ultimi periodi, rispettivamente 1993 e 2007, aggregando dati dell’Eurobarometro, per l’Msi e Analisi Politica per An (e FdI)».

Identikit dell’elettore di Fratelli d’Italia

Il Msi era formato da un elettorato maschio (77%), molto giovane, 43% di 18-50enni;: abbastanza istruito, ben radicato al centro-sud, 67%; non particolarmente religioso, con solo il 32%. An, spiega ancora l’analisi di Libero scendeva «al 58% a prevalenza maschile e con il 37% di 18-35enni. Ben radicato nelle aree economicamente floride, 52% in Regioni con Pil alto; una buona quota elettorato laico: 36%. Il concetto di destra (51%) e centrodestra (39%) ben definito».

Il partito di Giorgia Meloni è passato dal 4 per cento del 2018 al 20% dei sondaggi. «La composizione per genere si è riallineata ad un 57 per cento di uomini e 43 per cento di donne. Sono arrivate le persone mature: 43% di 56 anni e più; si è abbassato il livello generale di istruzione, pur mantenendo con il 13% una quota di laureati più alta della media nazionale. L’elettore di Fratelli d’Italia è ora ben presente nelle zone più ricche del Paese (54%), ma è ancora presente al Sud (36%). Rimane alta la religiosità (43%) di un elettorato che torna a sentirsi molto “di destra”: 74%».

Un riposizionamento che, secondo questa analisi, «è ben comprensibile se si verifica da dove arrivano i voti nuovi. Rispetto alle Europee 2019, oltre la metà del nuovo consenso a FdI proviene dalla Lega, il 55%. Il 14% è di Forza Italia; il 9% del M5S. Non ci si stupisca di questo dato, che potrebbe sembrare basso: gli elettori di destra di M5s, che erano tanti, si erano già riposizionati sulla Lega nel 2018/2019 e, probabilmente, da lì stanno arrivando». E questo conferma il mutamento strutturale nel corso degli anni.

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