Kuleba, ministro degli esteri ucraino, all’Italia: “Mandateci armi, è immorale stare con Putin”

3 Apr 2022 10:49 - di Vittorio Giovenale
Kuleba, Putin

«Sappiamo che in Italia ci sono forze vicine a Putin: vorrei dire che ciò è immorale, illegale e politicamente perdente. Chi sta con Putin sostiene i crimini di guerra». A dirlo Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, in un’intervista al Corriere della Sera”. «Noi ci aspettiamo dall’Italia – aggiunge – le armi necessarie a difenderci e siamo felici si sia assunta il ruolo di Paese guida nello sforzo di farci entrare in Europa come membro a pieno titolo. La loro scelta, infine, di farsi garanti della nostra sicurezza negli assetti eventualmente nati dal processo di pace è un segno di grande amicizia e serietà”. Sulla questione garanzie, Kuleba intende «rassicurare gli italiani: si possono trovare modi per cui le garanzie non comportano automaticamente il vostro coinvolgimento bellico diretto».

Kuleba nell’intervista al Corriere della Sera: “La pace è lontana”

“L’Italia – spiega – s’impegna a mandarci armi e munizioni necessari a difenderci, ma non soldati o piloti che combattono al nostro fianco e ciò non intaccherà per nulla la sicurezza italiana, che ovviamente sta a cuore al vostro governo. Di questo stiamo parlando. Va aggiunto che lavorare per la sicurezza ucraina significa per l’Europa lavorare anche per la sua sicurezza”.
Secondo Kuleba “siamo nel mezzo della guerra, il peggio deve ancora venire. L’Ucraina ha vinto la battaglia di Kiev, ma quella per il Donbass e nel Sud sta per cominciare e sarà terribile, devastante, lo prova tra l’altro lo scempio di Mariupol. Noi siamo pronti, non ci tireremo indietro e speriamo nel vostro sostegno”.

Kuleba spegne anche le speranze di chi spera in una guerra agli sgoggioli. «Stiamo continuamente parlandoci – dice – cerchiamo soluzioni. Ma tutti i problemi chiave restano irrisolti e oltretutto qui vale la vecchia regola della diplomazia, per cui nulla è stato concordato sino a che tutto è stato concordato. Si aggiunge il fatto che, a prescindere dal canale diplomatico, sul campo l’esercito russo continua ad attaccare: sparano missili sulle nostre città, i loro soldati compiono crimini contro l’umanità. Anche quando registriamo piccoli successi nei colloqui l’aggressione militare procede più sanguinosa e distruttiva che mai».

Sul fronte degli aiuti militari, Londra già si è attivata. Il premier britannico Boris Johnson è pronto a inviare all’Ucraina missili anti nave allo scopo di evitare un attacco alle città dal mare, scrive il Sunday Times dopo che Johnson ha parlato al telefono con il Presidente ucraino Volodymir Zelenzky. Un colloquio “positivo” – ha detto Zelensky- in cui è stato concordato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina, oltre che l’inasprimento delle sanzioni contro Mosca.

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