I video della strage russa di civili a Bucha sconvolgono il mondo. Meloni: “Una barbarie”

3 Apr 2022 17:17 - di Lucio Meo

All’orrore della guerra non c’è fine e ogni giorno l’asticella della disumanità si abbassa sempre di più. Protagoniste, ancora una volta, le truppe dell’esercito russo di Putin. Questa mattina le forze ucraine hanno trovato a Bucha, abbandonati, in fila, su un’unica strada, la Yabluska, i cadaveri di almeno 20 uomini, civili. Alcuni di loro con le mani legati dietro la schiena con degli stracci e un colpo d’arma da fuoco sulla nuca. Immagini turpi che in queste ore stanno facendo il giro del mondo suscitando orrore, indignazione a ogni latitudine, nelle stesse ore in cui la Russia dava l’assalto a Odessa. 

Il sindaco della cittadina a nord ovest di Kiev, Anatoly Fedoruk ha denunciato che i civili uccisi sono stati trattati dai russi in modo disumano e la presenza di almeno altri 280 corpi senza vita in fosse comuni in città. “Queste persone non erano militari. Non avevano armi. Non ponevano una minaccia. Quanti casi come questi ci sono nei territori occupati?”, ha scritto il consigliere del Presidente, Mykhailo Podolyak. I militari russi, testimoniano gli abitanti di Bucha citati dalla Bbc- hanno sfondato le porte delle case abbandonate dagli ucraini che erano fuggite.

Strage di Bucha, la reazione di Zelensky

“Bucarest, dichiarazione del vertice della Nato. 3 aprile, 14 anni fa. C’era una possibilità di fare in modo che la Russia non venisse. Bucha, regione di Kiev. Ora. La Russia è arrivata”. Si apre così un nuovo messaggio del presidente ucraino, Volodymy Zelensky, che commenta alcune foto che mostrano i cadaveri in strada e le fosse comuni a Bucha. “Le madri dei soldati russi dovrebbero vederle. Guardate che bastardi avete cresciuto. Assassini, saccheggiatori, macellai”, aggiunge durissimo il leader ucraino.

La reazione di Giorgia Meloni

“Lasciano senza fiato le immagini dei civili giustiziati per le strade e delle fosse comuni, che arrivano da Bucha dopo il ritiro delle truppe di invasione di Putin. Una barbarie che riemerge dalle epoche più buie della storia europea e che speravamo di non rivedere mai più. Va fatto ogni sforzo per la pace e per fermare l’aggressione all’Ucraina” dice la presidente di FdI Giorgia Meloni.

“Strage deliberata di civili ucraini a Bucha ad opera delle truppe di invasione di Putin. Non un incidente di percorso ma una classica strategia dell’epoca sovietica: la crudeltà gratuita contro le città e la popolazione inerme come strumento di terrore per piegare la resistenza nemica. Oggi più che mai in Ucraina si combatte una battaglia tra civiltà e barbarie”, aggiunge il senatore di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari. Ma è dal tutto il fronte politico che si levano voci di indignazione.

Draghi e Letta condanno la carneficina

Prende posizione il premier Mario Draghi e lo fa con parole forti: “Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini”.

“Quante Bucha servono prima di passare a un embargo completo su petrolio e gas russi? Il tempo è finito”, scrive su Twitter Enrico Letta. “L’orrore delle immagini che giungono da #Bucha ricorda i tempi più cupi della nostra storia. Non dobbiamo rassegnarci all’ineluttabilità della guerra, non possiamo accettare questa carneficina. Non dobbiamo tacere di fronte a queste violenze”, è la posizione di Giuseppe Conte.

VIDEO CON IMMAGINI FORTI SCONSIGLIATE A UN PUBBLICO SENSIBILE

La replica di Mosca a Kiev

Il governo russo ha negato ogni tipo di responsabilità per il massacro di civili a Bucha, località alle porte di Kiev riconquistata nei giorni scorsi dalle forze ucraine. Secondo il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, le foto e i video diffusi sono “un’altra provocazione” da parte di Kiev in quanto tutte le unità russe hanno lasciato la località mercoledì scorso.

 

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