Elio Vito sciocca Forza Italia: «Passo col Pd». Poi rivela: «Scherzo, è il 1 aprile». Ma c’è del vero?

1 Apr 2022 15:41 - di Viola Longo
elio vito pesce aprile

«È il pesce d’aprile più riuscito della politica, mi hanno chiamato tutti». A metà giornata Elio Vito gongola per lo scherzo ordito in mattinata, quando di buon’ora ha twittato: «Oggi, #1 aprile, sono uscito da Forza Italia e ho chiesto di aderire al Partito democratico». Un annuncio che poi si è rivelato essere uno scherzo, riuscito. Sì, perché lo scenario, benché non vero, era verosimile. E, non a caso, come raccontato dallo stesso deputato azzurro in molti ci sono cascati, sebbene lui stesso avesse offerto un indizio sottolineando la data con l’hashtag.

Il credibile pesce d’aprile di Elio Vito

Il fatto è che, da un certo tempo a questa parte, Elio Vito si pone spesso su posizioni di aperto contrasto rispetto a Forza Italia. Fra tutte restano impresse nella memoria la sua battaglia a sostegno della cannabis legale, del ddl Zan, alla luce della quale si dimise anche da responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza, e il suo no aperto alla candidatura al Quirinale di Elisabetta Casellati. Anche di recente, però, l’azzurro non ha mancato critiche al partito e perfino a Silvio Berlusconi, su argomenti come il rapporto con la Lega o quella che ha giudicato una scarsa presenza del Cav sul tema della guerra.

«Se qualcuno ha abboccato, peggio per lui»

Proprio l’opportunità di scherzare mentre è in corso una guerra sarebbe stato l’argomento sollevato da alcuni critici interni verso la trovata del collega. «Ma che c’entra la guerra? Non si può più scherzare? So che qualcuno si è arrabbiato, peggio per lui che ha abboccato», ha commentato però Vito, in un’intervista con Repubblica, nella quale ha rivelato che fra i tantissimi che lo hanno chiamato non si annoverano solo azzurri e giornalisti, ma anche esponenti del Pd. «Su Twitter – ha poi aggiunto – l’hanno capito subito che era uno scherzo, molti politici e giornalisti no. Mi sa che sui social c’è un maggior senso dell’ironia».

E dopo lo scherzo dice: «Non so cosa farò da grande…»

Anche dopo il piccolo terremoto suscitato dal post, poi, a Vito non è passata la voglia di scherzare. «Mi ha chiamato il capogruppo Paolo Barelli. Gli ho risposto: ti piacerebbe che fosse vero», ha rivelato ancora il deputato, continuando comunque a giocare sull’ambiguità, tanto da dare quasi l’impressione di aver voluto tastare il terreno. «Beh certo, c’è un disagio», ha risposto al cronista che gli chiedeva conto delle sue posizioni eretiche rispetto a Forza Italia. «Non sono in sintonia con i vertici, credo invece di esserlo con l’elettorato», ha proseguito, chiosando poi: «Vediamo se Fi ancora mi vuole». «Quanto al Pd, alcune scelte le ho apprezzate, come la chiara opzione atlantista, altre un po’ meno: ma non so ancoraha concluso Vitocosa farò da grande».

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