Draghi a Torino per risanare le casse in rosso della città. Fdi: “Città disastrata da partiti al governo col premier”

5 Apr 2022 11:43 - di Bianca Conte
Draghi

Mario Draghi oggi è a Torino per firmare in Sala Rossa con il sindaco Stefano Lo Russo il “Patto” per la città. Un accordo grazie al quale la città potrà ripianare le casse del Comune grazie a un ingente finanziamento del governo. Così, solo per il 2022 l’amministrazione comunale all’ombra della Mole potrà godere di 79 i milioni di euro. I finanziamenti però sono vincolati a quattro obiettivi. Quattro conditio sine qua non che prevedono, tra l’altro, l’aumento dell’Irpef e la riscossione dei crediti. E sul tributo da pagare alla città che la deputata di Fdi, Augusta Montaruli, definisce «disastrata dai partiti che governano con Draghi», montano le polemiche. A partire da quelle dei cittadini che, tra tassisti, attivisti No green pass, esponenti di Italexit con il leader nazionale Gianluigi Paragone e contestatori di Rifondazione Comunista, si sono dati appuntamento in varie aree della città per “accogliere” il premier tra le proteste.

Draghi a Torino per sottoscrivere col sindaco un “patto” per la città

Torino, colpita da un un “indebitamento record“, rientra tra le città che potranno beneficiare dei fondi straordinari messi a disposizione dall’esecutivo per far fronte ai debiti che affliggono pesantemente i bilanci delle casse comunali. Torino, già a partire da quest’anno, potrà dunque fare conto sui primi 79 milioni che Palazzo Chigi garantirà per vent’anni. In cambio, l’amministrazione municipale ha messo a punto una “manovra di rientro”. E come spiega nel dettaglio La Stampa, «è in attesa del via libera del governo alla proposta di rinegoziare i mutui».

Montaruli (Fdi): «La città disastrata da partiti che governano col premier»

«Draghi a Torino? – Commenta allora sui social la deputata di Fdi, Augusta Montaruli sulla trasferta di oggi del premier –. Il disastro che annuncia di ripianare lo hanno creato le forze politiche che sono al governo con lui. Il favore alla città sarebbe pagare e andare a casa, ed elezioni che permettano agli italiani di esprimere il giudizio con il voto. Lo diciamo con la serenità di chi del danno non è complice: né ora, né prima. Né a Torino, né in Parlamento», conclude in rete l’esponente di Fdi.

Le proteste in città: la mobilitazione di tassisti, No green pass, e non solo…

Intanto, il “comitato di benvenuto” a Draghi, composto da varie anime, ha stilato una serie di appuntamenti in diverse zone della città. Un calendario fitto che vede scendere in piazza diverse categorie sociali per una mobilitazione che, per una giornata, presidierà strade e piazze cittadine. Dai tassisti (radunati in Piazza Vittorio con un presidio statico), contro il decreto di legge concorrenza: nel mirino l’articolo 8. E ancora, come spiega il sito di Torino Today, che «chiedono i decreti attuativi della riforma del settore taxi e noleggi con conducente. Il non inserimento del servizio pubblico taxi nella direttiva Bolkestein. Una regolamentazione del settore dei servizi digitali». Agli attivisti No green pass (in Piazza Palazzo di Città), passando per i contestatori al seguito di Gialuigi Paragone che si raduneranno in Piazza Castello con il leader di Italexit. Tutti riuniti e sparpagliati per Torino, nella loro diversità, nel segno della protesta.

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