Covid, contagi in leggero aumento. Uno studio svela l'”effetto weekend”: più 6% di morti

16 Apr 2022 19:55 - di Fortunata Cerri
Covid

Sono 63.815 i nuovi casi di Covid e 133 i morti in ventiquattr’ore, secondo i dati del ministero della Salute sulla situazione del contagio. Sono 424.482 i tamponi, tra molecolari e antigenici, che fanno rilevare un tasso di positività pari al 15%. Calano i pazienti in terapia intensiva, 411 in totale e otto in meno di ieri, e i ricoverati con sintomi, 9.878 in totale e 102 in meno di ieri. Sono 15.659.835 i contagiati dall’inizio dell’emergenza mentre le vittime salgono a 161.602. Le persone guarite dal virus sono 14.276.895, 61.986. Ad oggi in Italia i positivi al coronavirus sono 1.221.338, 2.414 in più di ieri.

Covid, si studia l'”effetto weekend”

Di Covid, in media, si muore più il sabato e la domenica che nei giorni dal lunedì al venerdì. Accade da inizio pandemia a oggi in tutto il mondo, Italia compresa, con la sola eccezione della Germania. A scoprire e a misurare quello che definiscono “effetto weekend” sono stati Fizza Manzoor e Donald Redelmeier dell’università di Toronto, in Canada, che analizzando tutti i decessi Covid-19 registrati sul database dell’Organizzazione mondiale della sanità dal 7 marzo 2020 al 7 marzo 2022 hanno calcolato “un numero medio di morti a livello globale del 6% più alto nei fine settimana: 8.532 decessi” di sabato e domenica, “contro 8.083” negli altri giorni: una differenza di 449 vite. Lo studio sarà presentato al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid), in programma a Lisbona in Portogallo dal 23 al 26 aprile.

Covid, l’aumento maggiore dei morti durante il fine settimana

L’aumento maggiore di morti per Covid durante i fine settimana è stato osservato secondo gli autori negli Stati Uniti (in media 1.483 decessi nei giorni del weekend contro 1.220 negli altri, +22%), seguiti da Brasile (1.061 vs 823, +29%), Regno Unito (239 vs 215, +11%) e Canada (56 vs 48, +17%). Unica eccezione la Germania, che ha riportato “un numero medio significativamente inferiore di morti nei giorni del fine settimana rispetto agli altri (137 contro 187, -27%)”.

«I ritardi burocratici dei fine settimana non spiegano da soli questi numeri – commenta Manzoor – né spiegano perché l’aumento dei decessi nei giorni di weekend sia stato così sostanziale negli Usa e non osservato in Germania. È invece probabile che l’effetto fine settimana sia dovuto anche a carenze di personale, know-how ed esperienza. Inoltre, i nostri risultati suggeriscono che questo problema non si sta risolvendo, nonostante il miglioramento della conoscenza» dell’infezione da Sars-CoV-2 da parte dei sanitari e quindi “delle performance dei sistemi sanitari nel corso della pandemia”. Benché il lavoro abbia dei limiti che gli stessi scienziati ammettono, citando per esempio possibili casi di mancato o errato caricamento dei dati il sabato e la domenica, l’invito è a pianificare «ulteriori studi, con dati clinici dettagliati, per indagare sulle cause del rischio di morte per Covid-19 nel weekend e negli altri giorni della settimana».

«In media 449 morti per Covid in più nel fine settimana»

Per condurre il lavoro, i ricercatori hanno calcolato a livello globale il numero medio di decessi Covid nei giorni del fine settimana, confrontandolo con quello riportato nei giorni dal lunedì al venerdì. Hanno quindi ripetuto le analisi per i 10 Paesi con più casi di infezioni da Sars-CoV-2 (Usa, Uk, Francia, Germania, Italia, Spagna, Russia, India, Brasile e Canada), correggendo i risultati ottenuti tenendo contro delle festività nazionali e dei ponti. Per i 2 anni considerati, gli autori indicano un totale di 5.983.471 morti e 444.961.484 casi di Covid-19. E a conti fatti, concludono appunto che «in tutto il mondo ci sono stati in media 449 morti per Covid in più nei giorni del fine settimana rispetto agli altri giorni».

Una valutazione più dettagliata

Considerando che in 24 mesi la sanità ha imparato a comprendere meglio il nemico Sars-CoV-2 e a contrastarlo, gli scienziati hanno poi eseguito una valutazione più dettagliata. Hanno cioè confrontato i decessi nei giorni di fine settimana del primo anno pandemico (marzo 2020-marzo 2021) con quelli del secondo (marzo 2021-marzo 2022), scoprendo che l’effetto weekend rimaneva comunque, pur calando: da 641 morti aggiuntive nei giorni di sabato e domenica calcolati nel primo periodo (7.825 contro 7.184), si è passati a 257 decessi in più (9.239 vs 8.982) nel secondo. Nemmeno le varie ondate pandemiche hanno influenzato più di tanto l’effetto fine settimana, che si è confermato indipendentemente dal livello di mortalità complessiva dei diversi periodi: i morti dei giorni di weekend sono stati +426 nelle settimane con più decessi, e +476 in quelle con meno decessi.

Stringendo l’obiettivo sui 7 giorni della settimana, le medie dei decessi calcolate dagli autori sono pari a 7.219 il lunedì, 6.825 il martedì, 8.070 il mercoledì, 9.230 il giovedì, 9.086 il venerdì, 8.850 il sabato e 8.071 la domenica. Se dunque la media dei 2 giorni del fine settimana è maggiore a quella calcolata sugli altri 5 giorni, a livello di singoli giorni il numero medio di morti più alto cadrebbe di giovedì, quello più basso di martedì.

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