Ucraina, Meloni: «Prezzi di grano e mais alle stelle, ma il governo pensa alle tasse sulla casa»

7 Mar 2022 11:51 - di Agnese Russo
meloni

Interventi a difesa del potere d’acquisto delle famiglie e non per «mettere le mani nelle tasche degli italiani» con la riforma del catasto. È quello che FdI si sarebbe aspettato dal governo alla luce della guerra in Ucraina e dei forti rincari delle materie prime agroalimentari che sta comportando. A lanciare l’allarme in questo senso è stata la Coldiretti, che nel giro di pochi giorni ha registrato un aumento del 38,6% per il costo del grano, del 17% per quello del mais e del 6% per quello della soia. «Rincari che stanno provocando aumenti a cascata per i beni alimentari di prima necessità e con un impatto immediato sulle famiglie», ha avvertito Giorgia Meloni.

Meloni: «Grano e mais alle stelle, ma il governo pensa alle tasse sulla casa»

«Dal governo Draghi ci saremmo aspettati un piano urgente per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e mettere in sicurezza quelle più fragili e già piegate da due anni di pandemia, ma al momento tutto tace», ha quindi chiarito la leader di FdI, sottolineando che «nell’ultima settimana la priorità del governo a trazione Pd è stata tutt’altra: la riforma del catasto, per aumentare le tasse e mettere le mani nelle tasche degli italiani». «Fratelli d’Italia – ha quindi detto Meloni – rinnova il suo appello a chi ha preso insieme a noi un impegno preciso con i cittadini: votiamo no alla delega fiscale e diciamo no a nuove tasse sulla casa».

L’allarme di Coldiretti sulle materie prime agroalimentari

Inoltre, Coldiretti ha lanciato l’allarme sul fatto che «l’aumento di mais e soia sta mettendo in ginocchio gli allevatori italiani, che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili». E «se l’invasione dell’Ucraina avrà successo la Russia controllerà circa il 29% delle esportazioni mondiali di grano tenero per la panificazione, il 19% del commercio del mais destinato all’alimentazione degli animali negli allevamenti e circa l’80% dell’olio di girasole», ha aggiunto l’associazione agricola, prefigurando «sconvolgimenti sui mercati agroalimentari che rischiano di alimentare inflazione e povertà nei Paesi più ricchi, ma anche gravi carestie e rivolte nei Paesi meno sviluppati».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *