Green pass: l’Europa lo abbandona, Speranza e compagni non mollano la presa. Fdi insiste: va abolito

7 Mar 2022 9:37 - di Ginevra Sorrentino
Green pass

Green pass, un must imprescindibile solo in Italia. La linea oltranzista su restrizioni, limiti e divieti, continua a persistere solo in casa nostra, mentre altri Paesi europei hanno già annunciato il superamento delle misure di contenimento. Tanto per fare un paio di esempi immediati: dal prossimo 14 marzo in Francia non ci sarà più l’obbligo di indossare la mascherina, al chiuso e all’aperto, e di presentare il Green Pass. Anche la Germania da metà marzo non chiederà più il Green Pass per bar, ristoranti, hotel ed eventi all’aperto fino a 25 mila partecipanti. E da noi? Basterebbe rispondere con l’affermazione rilasciata 48 ore fa da Matteo Bassetti: «La capacità e la velocità di alleggerire le misure restrittive per il contenimento del Covid sono direttamente correlate alla adeguatezza di chi dovrebbe decidere. Spiace constatare che in Italia, nonostante sia uno dei paesi più vaccinati d’Europa, prevalga un atteggiamento ideologico e non scientifico nei confronti dei divieti e delle restrizioni»…

Green pass, l’Europa lo abbandona, noi continuiamo a reiterarlo

Quell’atteggiamento che, ancora oggi, fa dire a Pierpaolo Sileri dalle colonne de Il Tempo, che  «c’è una discussione in atto tra tutte le forze politiche che sostengono il governo sulla gradualità e sui tempi di allentamento delle misure, visto che la situazione epidemiologica continua a migliorare. Come sempre, si deciderà ascoltando la scienza, valutando i dati epidemiologici e i suggerimenti del Cts: è un metodo di lavoro che sinora ha funzionato, e non vedo la necessità di modificarlo». E ancora: «Ciò che conta veramente è la direzione che abbiamo intrapreso grazie al miglioramento della situazione epidemiologica, che ci porterà progressivamente e con gradualità alla rimozione delle misure di contenimento del virus». Laddove, è evidente, il ricorso a termini come “progressivo” e “graduale” lascia chiaramente intendere un’intenzione a procrastinare l’utilizzo del Green pass come mannaia sulla testa di lavoratori e cittadini a cui continua ad essere inibita la fondamentale possibilità di movimento e di lavoro.

Da Sileri a Ricciardi, i chiusuristi di governo insistono perché il Green pass resti ancora in vigore

Insomma, mentre i nostri partner d’Europa hanno eliminato divieti e barriere, noi no: continuiamo imperterriti. A giudicare dalle dichiarazioni dei nostri esperti di Palazzo, pare proprio che l’intenzione sia quella di non levarli più. E così, restano in vigore restrizioni spietate, che colpiscono una bella fetta di cittadinanza. Che infieriscono sulle possibilità lavorative di persone sane. Impediscono a bambini e ragazzi di praticare sport. Insistendo, peraltro, con il continuare a dividere un Paese già pesantemente dilaniato da crisi e pandemia. Una limitazione gravosa, insomma, quella imposta col il verbo del Green pass, su cui continua a fare leva anche il consigliere di Speranza, Walter Ricciardi. Il quale, a sua volta, sul punto, al Messaggero ha dichiarato che non bisogna «abbassare la guardia sul fronte del Covid anche se la guerra in Ucraina sembra aver tolto il virus dal nostro radar».

E pensare che persino Conte s’è ravveduto…

E che semmai qualcuno se ne dimenticasse per un attimo, ci sono le restrizioni a ricordarcelo, specie quando, al momento di rimuoverle, vengono confermate. Anzi, pare proprio che l’intenzione sia quella di non levarle più. E Ricciardi sul punto ieri è stato chiaro: «Capisco che sia popolare eliminare le restrizioni, ma sarebbe assurdo tornare a inseguire il virus con nuove restrizioni in autunno», ha detto. Dunque? «Mantenere il Green pass all’aperto non ha più molto senso, ma al chiuso è bene restare vigili. Non solo per il certificato, ma anche per le mascherine». Chiaro no? Bisogna che il Green pass resti per tutta l’estate, almeno per i luoghi chiusi. Così, qualora in autunno i contagi dovessero risalire ulteriormente, la carta verde tornerà d’obbligo a pieno regime. E pensare che pure l’ex premier dei divieti e delle pene, il nume tutelare dei Dpcm, Giuseppe Conte insomma, sul Green pass s’è ravveduto e ci ha ripensato…

Green pass, «un provvedimento senza alcun senso scientifico»: la battaglia di Fdi in Parlamento

Ormai è chiaro, insomma, difficile uscire dalla gabbia delle restrizioni inutili e dannose. Un tema su cui da tempo Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia, dai banchi dell’opposizione, sta portando avanti una battaglia in Parlamento. Una guerra dichiarata a provvedimenti senza senso e posizioni integraliste lesive della libertà individuale. Risoluzioni oltretutto anacronistiche che, ha ribadito la leader di Fdi anche recentemente, insistono a danneggiare gli italiani. E a «proibire alle persone di potersi guadagnare da vivere, penalizzando anche le aziende che dovranno fare a meno della forza lavoro, in un periodo di grande difficoltà economica per tutta la Nazione»…

«Punitivo e vessatorio. Va abolito subito»

E ancora. «Un provvedimento senza alcun senso scientifico. Punitivo e vessatorio. Figlio della deriva ideologica di un esecutivo che – ha anche aggiunto la Meloni – sta in piedi solo grazie al morboso senso di attaccamento alla poltrona di molti di quelli che lo sostengono. Ma che non è degno di uno Stato civile». Concludendo infine che: «Non c’è nessuna modifica da fare. Il Green pass va abolito. Subito». Anche perché, ha confermato ancora una volta ieri dalla sua pagina Facebook, Giorgia Meloni: «Il Green Pass è una misura inutile che non ha limitato in alcun modo il contagio. Mentre ha danneggiato pesantemente il sistema economico. Basta tentennamenti e perdite di tempo: questo provvedimento va abolito. Immediatamente».

 

 

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