Ucraina, Kiev denuncia: bombe al fosforo nella regione di Lugansk. In un mese uccisi 128 bambini

24 Mar 2022 9:28 - di Mia Fenice
Ucraina

Il conflitto russo-ucraino arriva al suo ventinovesimo giorno. I numeri dei bambini uccisi sono drammatici. Dal 24 febbraio sono stati finora uccisi 128 bambini. Lo denuncia l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina sul suo canale Telegram. Una denuncia rilanciata dai media locali secondo cui i bambini feriti sono 172. Un mese dall’invasione dell’Ucraina costantemente accompagnato dalla paura di una seconda Chernobyl. Lo spettro di un incidente, causato o accidentale, in uno dei 15 reattori nucleari ha caratterizzato il conflitto sin dall’inizio. E proprio nei boschi vicino alla centrale nucleare ieri sera sono scoppiati alcuni incendi. Lo ha annunciato ieri sera l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). I vigili del fuoco sono al lavoro per domare le fiamme. «Leggeri aumenti delle concentrazioni di cesio nell’aria sono stati rilevati a Kiev e in due centrali nucleari, ma non hanno causato problemi radiologici significativi», ha aggiunto su Twitter l’Aiea.

Ucraina, Chernobyl: incendi domati

Nel corso della notte, poi il ministro dell’ecologia e delle risorse naturali Ruslan Strelets, secondo quanto riporta il Kyiv Independent ha spiegato che la maggior parte dell’incendio è sotto controllo. Strelets, in un’intervista televisiva, ha raccontato che nell’area nelle ultime due settimane si sono verificati più di trenta incendi. «Ci sono stati altri cinque incendi nell’ultima settimana. Oggi la maggior parte di questi incendi è circoscritta. Ci sono ancora piccole aree in cui l’incendio continua», ha detto. Mentre il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi ha puntualizzato che i diversi incendi scoppiati nella cosiddetta zona di esclusione di Chernobyl sono stati domati, sebbene alcuni roghi rimangano attivi.

Ucraina, la Russia intensifica gli attacchi aerei

Sul fronte bellico la Russia continua nella sua opera di distruzione sistematica. La Russia sta intensificando gli attacchi aerei, con oltre 250 voli registrati in 24 ore. Lo afferma lo Stato Maggiore ucraino. Sessanta in più rispetto alle precedenti 24 ore, secondo le notizie diffuse dagli ucraini. Gli obiettivi principali restano le aree nella zona e intorno a Kiev, Chernihiv, e Kharkiv. I militari ucraini sostengono siano stati colpiti ieri 11 “obiettivi aerei nemici”, compresi sette aerei, un elicottero, un drone e due missili da crociera. Mentre una nave russa è stata distrutta nel porto di Berdyansk, occupato dai russi, nel sudest dell’Ucraina. Lo afferma la Marina ucraina. Berdyansk si trova a circa 70 chilometri a sudovest di Mariupol.

 A Kharkiv 294 civili morti dall’inizio della guerra

Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, un mese fa, 294 civili, compresi 15 bambini, sono rimasti uccisi nella città nordorientale di Kharkiv. La denuncia arriva via Telegram dalla polizia della regione. Prima della guerra a Kharkiv vivevano 1,5 milioni di persone.

Kiev denuncia l’utilizzo di bombe al fosforo

Inoltre Kiev denuncia l’utilizzo di bombe al fosforo sulla regione di Lugansk, nel sud est dell’Ucraina: «Ci sono morti». Come riporta il sito dell’Ansa.it, lo scrive su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergey Gaidai, citato dall’agenzia Unian, sottolineando che ci sono morti e feriti. «Nella notte gli invasori hanno bombardato la regione di Lugansk con missili e bombardamenti al fosforo – scrive –. Si sa già che quattro persone sono morte e i russi hanno danneggiato o completamente distrutto molte case». Colpite, si legge ancora sul sito dell’Ansa, le città di Severodonetsk, Lysychansk, Rubizhne, Kreminna, Novodruzhesk e Voevodivka. Inoltre ieri i soldati russi hanno distrutto un ponte chiave sul fiume Desna che collegava la città settentrionale di Chernihiv alla capitale Kiev: il ponte, ha sottolineato il difensore civico ucraino per i diritti umani Lyudmyla Denisov, veniva utilizzato anche per portare aiuti umanitari alla capitale ed evacuare i civili.

Kiev: morti 15.800 soldati russi, distrutti 530 tank

Ammonterebbero a 15.800 le perdite fra le file russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 15.800 uomini, 530 carri armati, 1.597 mezzi corazzati, 280 sistemi d’artiglieria, 82 lanciarazzi multipli, 47 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 108 aerei, 124 elicotteri, 1.033 autoveicoli, 4 unità navali, 72 cisterne di carburante e 50 droni.

Mine nei campi destinati alla semina

Infine arriva un altro allarme. I russi stanno collocando mine nei campi destinati alla semina in Ucraina e stanno distruggendo deliberatamente le macchine agricole. Lo denuncia lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino citato dal Kiev Independent.

L’Ucraina ha iniziato la campagna di semina primaverile con il primo grano nel sud del Paese, in particolare nella regione di Odessa. Secondo i dati del ministero dell’Agricoltura, sono già stati seminati i primi trentamila ettari di orzo. Ciò rappresenta il 4% della superficie prevista per essere coltivata con l’orzo primaverile. La carenza di petrolio, in particolare di diesel, è uno dei maggiori problemi riscontrati finora, poiché circa il 70% della fornitura proveniva da Russia e Bielorussia.

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