Statua di Gesù sfregiata a Villa Literno. Meloni: «Vandalizzata con scritte oscene e blasfeme»

28 Mar 2022 14:12 - di Fortunata Cerri

Vandali sfregiano la statua di Gesù con scritte blasfeme. L’ultimo caso è avvenuto a Villa Literno, in provincia di Caserta: la statua posizionata proprio davanti all’ingresso del cimitero locale è stata vandalizzata con vernice acrilica nera e la scritta: “Eros!!”. A terra i vandali hanno scritto altre parole volgari contro il clero.

Vandalizzata la statua di Gesù, l’ira di Padre Patriciello

Un gesto gravissimo che ha provocato la dura reazione di Padre Maurizio Patriciello che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook anche la foto. «I vigliacchi fanno sempre così. Si muovono di notte. Al buio. Colpiscono – ha scritto – E si nascondono. Hanno paura della luce. Offendono. Minacciano. Insozzano. Ecco come si presentava il Cristo a Villa Literno domenica mattina. Spero tanto che gli autori siano solo dei poveri squilibrati. Forse non sanno questi infelici “coraggiosi” di avere offeso solo se stessi e la loro dignità».

Come riportano i quotidiani locali, subito sono partite le indagini e forze dell’ordine stanno ora analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Occhi puntati su una baby gang.  Sul caso è intervenuto anche il sindaco Valerio Di Fraia che ha parlato di «un atto vergognoso e vigliacco compiuto questa notte ai danni della Statua rappresentante il Cristo, posta all’esterno del nostro cimitero comunale. Questi “coraggiosi” dovrebbero sapere che hanno offeso solo la loro dignità, se ne hanno una!». E ha annunciato che la la scritta che stata subito cancellata.

Meloni: «Episodi come questi non vanno tollerati»

Sul caso è intervenuta anche Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha scritto un post sulla sua pagina Facebook: «Vandalizzata con scritte oscene e blasfeme la statua del Cristo, in provincia di Caserta. Spero che gli idioti, autori di tale gesto, vengano immediatamente individuati e puniti. Episodi come questi non devono essere tollerati».

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