Stangata sui carburanti, escalation senza sosta: la batosta sfiora i 570 euro annui a famiglia

8 Mar 2022 14:34 - di Redazione
carburanti

Stangata sui rifornimenti: pesanti rincari sui carburanti dei listini alla pompa. La sottolinea e commenta il Codacons, considerando – tra riscontri e raffronti con il periodo omologo di dodici mesi fa – i nuovi rincari che si registrano presso i distributori. Con la verde che da inizio anno ha subito un rincaro del +13,3%. Mentre il gasolio è aumentato del +15,2%, con un maggiore costo per un pieno ad un’auto di media cilindrata pari a +12 euro. Con i prezzi odierni la batosta sfiora i 570 euro annui a famiglia. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dal Mite. E nel confronto con il 2021 i dati sui carburanti appaiono addirittura tragici. Considerando i listini alla pompa in vigore oggi, elaborati da Quotidiano energia, pari ad una media di 2,010 euro/litro la benzina, 1,910 euro/litro il gasolio, un litro di verde – calcola il Codacons – costa il 28,3% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Stangata sui carburanti: i calcoli del Codacons sui rincari di benzina e gasolio

Una escalation senza sosta, per i prezzi alla pompa di benzina e gasolio, quella che denuncia il Codacons, che alimenta una nuova emergenza che si sta abbattendo pesantemente sui consumatori italiani. E allora, per il gasolio si spende addirittura il 33% in più. Con un rincaro carburanti sul pieno pari a +22,2 euro per una auto a benzina, e un +23,7 euro per una vettura diesel. La stangata raggiunge così quota +533 euro annui a famiglia in caso di auto a benzina, +568,8 euro la maggiore spesa annua per i rifornimenti in caso di auto diesel. «E mentre in Italia imprese e attività produttive si fermano non potendo più sostenere i costi impossibili dei carburanti, il governo resta a guardare e le casse dello Stato si arricchiscono grazie all’escalation dei prezzi alla pompa e alle tasse su benzina e gasolio – denuncia il presidente Carlo Rienzi –. Un comportamento immorale considerato l’ampio margine dell’esecutivo per intervenire su Iva e accise e calmierare i listini».

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