Salvini ai suoi: «La pace non è mai fuori moda. Andrò al confine polacco per fermare le bombe»
“L’urgenza è fermare il conflitto”, così Matteo Salvini sull’escalation della crisi russo-ucraina nell’incontro con i parlamentari della Lega che si è tenuto questa mattina al Teatro Sala Umberto di Roma. Il leader del Carroccio ha fatto il punto della situazione sottolineando la priorità: fermare le bombe.
Salvini ai suoi: dobbiamo per fermare le bombe
“Dobbiamo fare di tutto per fermare la guerra. La pace non è mai fuori moda”. La linea è quella della prima ora: stop alla guerra e corridoi umanitari per i profughi. Il resto, le alleanze, i disegni geopolitici arriveranno dopo. In mattinata Salvini sarà davanti all’ambasciata dell’Ucraina a Roma per ribadire la propria solidarietà al popolo di Kiev. Nel pomeriggio, invece, dovrà raggiungere Palermo peri il processo Open Arms. Domani incontrerà l’ambasciatore dell’Ucraina.
Organizzare un’accoglienza efficace ai profughi
L’obiettivo è “organizzare un’accoglienza efficace delle famiglie ucraine con particolare riferimento a quelle con bimbi anche in età scolare”. Lo rende noto la Lega al termine della riunione con i gruppi parlamentari. “Dobbiamo garantire scuola, cure, casa e assistenza alle famiglie che stanno arrivando con particolare riferimento ai bimbi” ha precisato ai parlamentari.
“Andrò al confine polacco con l’Ucraina”
Poi avrebbe annunciato una trasferta ai confini con la Polonia. “Andrò al confine polacco con l’Ucraina“, avrebbe detto ai suoi. Ieri Salvini, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, aveva fatto sapere che era allo studio l’ipotesi di una trasferta nella zona di guerra. “Per frapporsi tra le bombe e il popolo, tra il popolo e i missili”, auspicando un marcia della pace, “magari lanciata dal Santo Padre”.
Riforma del catasto, la Lega non molla
Sul tavolo della riunione anche l’attualità interna. Sul tema della sofferta riforma del catasto (contenuta nell’articolo 6 della delega fiscale), la Lega non cambia linea. In particolare è per lo stralcio del testo di riforma. Su cui invece il governo ha fatto sapere di non essere disposto a transigere. Chiedendo al centrodestra di ritirare gli emendamenti soppressivi.