Salvini: «Non si risponde alle bombe con le bombe. Ma appoggeremo qualsiasi richiesta di Draghi»

28 Feb 2022 12:06 - di Eugenio Battisti

“Questa è una guerra vera e questi sono profughi veri, l’Italia sarà la seconda casa per loro”. Così Matteo Salvini, parlando Mattino Cinque della crisi ucraina nel giorno delle possibili trattative bilaterali. “Bisogna fare di tutto per fermare la guerra. Da giorni ci stiamo organizzando per organizzare i corridoi umanitari“, dice ancora il leader della Lega. Che ieri ha destato polemiche per aver detto di essere contrario all’invio di armi richieste da Kiev.

Salvini: lavoriamo giorno e notte per i corridoi umanitari

“Accoglienza per chiunque la chieda. Ci stiamo lavorando notte e giorno. Poi bisogna valutare se alle bombe bisogna rispondere con le bombe, se al sangue bisogna rispondere col sangue. Ho apprezzato enormemente le parole del Santo Padre ieri all’Angelus e l’intervista del Segretario di Stato Parolin”, insiste Salvini che si sfila sulla sulla richiesta di invio di armi in Ucraina. “È il momento dell’unione, non è possibile pensare di dividersi, di litigare. Quindi qualunque richiesta il presidente Draghi porterà in Consiglio dei ministri oggi e poi in Parlamento domani la Lega ci sarà“.

“Non siamo a Risiko. Bisogna agire con cautela”

“Non siamo a Risiko. Qua c’è una guerra, una minaccia nucleare. Bisogna agire con lungimiranza, con forza e fermezza”, dice ancora intervista da Mattino Cinque. “Ma non vorrei che l’Italia piombasse in guerra. Ed è incredibile come qualche collega politico di sinistra o qualche giornale di sinistra attacchi chi cerca di costruire pace. Bisogna essere molto cauti quando si parla di bombe”, insiste. L’ingresso dell’Ucraina nella Nato? Calma e gesso. “In questo momento va fermata la guerra. Quando c’è una guerra la mia unica idea è fermare la guerra”, rimarca l’ex ministro dell’Interno. Le riflessioni di geopolitica – dice ancora una volta- si fanno quando i missili e le bombe hanno smesso di cadere sulle case e sugli ospedali.

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