Russia fuori dallo Swift, Salvini smentisce Draghi: “L’Italia resterebbe al buio e al freddo”

26 Feb 2022 13:12 - di Leo Malaspina

“Se blocchi la possibilità di fare pagamenti bancari metti in conto che fra qualche settimana l’Italia possa rimanere al buio e al freddo”. Così Matteo Salvini, a margine dell’incontro con il console generale d’Ucraina a Milano, ha commentato l’ipotesi di escludere la Russia dal sistema Swift. proposta al vaglio della comunità mondiale che proprio questa mattina il premier Draghi aveva sostenuto nella telefonata intercorsa con il leader ucraino Volodimir Zelensky.

Un parere diametralmente opposto, quello del leader della Lega, rispetto alle posizioni del presidente del Consiglio, che poche ore prima aveva espresso solidarietà e vicinanza dell’Italia di fronte all’attacco della Federazione Russa annunciando il suo sostegno  sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito Swift”.

Lo stop di Salvini al governo sullo Swift

Sulla cacciata della Russia dallo Swift, paventata da Draghi, Salvini teme gli effetti delle sanzioni, soprattutto quelle finanziarie, sul nostro Paese. “Ovviamente se l’Italia è dipendente per metà dalle forniture di gas dalla Russia, cerchiamo di fare tutto il possibile senza lasciare milioni di italiani al freddo e senza costringere l’Italia al blackout. Non possiamo lasciare la povera gente al freddo“, ha detto Salvini, spiegando che “il gas che l’Italia compra lo paga in banca, non col baratto. E quindi è chiaro che se blocchi la possibilità di fare pagamenti bancari metti in conto che fra qualche settimana l’Italia possa rimanere al buio e al freddo”.

Invitando sul blocco dello Swift a “valutare tutto fino in fondo, perché se impedisci i pagamenti tra le banche noi non abbiamo più il gas”, Salvini ha concluso che “per fermare la guerra vale tutto e tutti i mezzi necessari vanno messi in campo, ma teniamo presente che un conto è bloccare i patrimoni degli oligarchi, dei politici e dei guerrafondai, ma se sospendiamo i pagamenti l’Italia rimane senza gas e poi bisogna correre ai ripari”.

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