Le sanzioni agli oligarchi russi affossano il turismo in Sardegna. La Cisl: «Gallura a rischio default»

16 Mar 2022 17:08 - di Redazione
Gallura

Il congelamento dei beni agli oligarchi russi ha effetti dirompenti sul settore turistico in Sardegna. La Gallura è la zona più colpita dalle conseguenze indirette della guerra in Ucraina. «Sia benedetta qualunque forma di contrasto, dal sequestro al congelamento, in grado di portare al blocco del conflitto in tempi rapidi», auspica il segretario generale Cisl Gallura, Mirko Idili. «Tutta la comunità gallurese – assicura – ne è consapevole, ma qui le ripercussioni sono molto forti. Il blocco dei conti colpisce tutto il comparto turistico ma la parte più debole è quella dei lavoratori. Persone che non hanno nulla a che fare con gli oligarchi».

Mirko Idili è il leader del sindacato in Gallura

La Sardegna è meta prescelta ogni estate da circa 40mila turisti russi. In gran parte gente facoltosa. I più ricchi frequentano la Costa Smeralda dove possiedono o prendo in affitto ville di lusso e yacht. Ma intorno a loro gravita una galassia di lavoratori che rischia venendo travolta da questa vicenda. «Subito dopo il congelamento dei beni – rivela il sindacalistasono arrivate le lettere di licenziamento da parte delle società che gestiscono i loro beni o forniscono servizi. Ma la situazione è ancora peggiore. Se i licenziati potranno accedere a contributi come la Naspi, ci soni tanti altri “congelati” a loro volta. Niente stipendio e niente licenziamento, fermi nel limbo. Assieme alle loro famiglie». Difficile avere numeri definiti di questa onda lunga che sta travolgendo il Nord-est della Sardegna.

«Oltre 1500 lavoratori coinvolti»

«Le nostre stime sono sulle 1.500 lavoratori coinvolti, ma nell’indotto c’è un lungo elenco di piccole imprese familiari o partite Iva che sta perdendo il lavoro e le commesse – aggiunge Idili -, dopo due anni di pandemia e i licenziamenti di AirItaly questa mazzata può portare la Gallura verso il default». Ci sono i dipendenti diretti che quest’estate resteranno tagliati fuori, ma anche tante altre forme di lavoratori. «Una barca come il Dilbar del magnate Usmanov ha bisogno di un centinaio di persone come equipaggio, ma i tagli arrivano a tutti: anche le società di vigilanza stanno tagliando i loro addetti, il numero di persone coinvolte qui è impressionante – conclude l’esponente della Cisl -, Regione e governo devono intervenire con urgenza con qualche forma di tutela per i lavoratori e le piccole imprese».

 

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