Contro Conte la congiura “delle assenze”: i grillini disertano le commissioni in vista del voto sul leader

18 Mar 2022 19:20 - di Marta Lima

I deputati 5 Stelle ‘marcano visita’. E c’è chi parla di un “allarme assenze“. “Tra Commissioni e Aula, ormai molti dei nostri ‘spariscono’. E’ una situazione molto complessa”, si sfogano con l’Adnkronos fonti del direttivo grillino alla Camera. “Sostituire ogni volta il parlamentare assente diventa molto difficile e questo potrebbe avere ripercussioni anche dal punto di vista del numero legale”.

Il problema riguarderebbe soprattutto i lavori in Commissione, ma anche in occasione di alcuni voti d’Aula si è assistito a diaspore grilline non giustificate. “Sul suicidio assistito molti sono andati a casa, non hanno votato. Ma non per una questione di dissenso sul provvedimento: per problemi di viaggio, appuntamenti… Solo perché ‘dovevano’ andare. E c’è da dire che in quella votazione ogni singolo voto contava, dal momento che la legge non era sostenuta dalla maggioranza del governo”.

Conte e l’allarme per le troppe assenze…

Un allarme, quello delle assenze, che avrebbe spinto il direttivo alla Camera guidato da Davide Crippa a sollevare la questione nell’ultima ‘call’ di mercoledì con il leader del Movimento Giuseppe Conte e i suoi vice. Tra l’alto nel corso della riunione, come riportato da ‘Il Foglio‘, i torni si sarebbero surriscaldati a un certo punto. Alle considerazioni (e alle preoccupazioni) del direttivo sulla linea politica avrebbe replicato uno dei vice di Conte, Michele Gubitosa: il problema dei numeri non è imputabile al leader ma alla gestione del direttivo Camera, come accade negli altri partiti – il senso del ragionamento espresso dal parlamentare irpino. Una teoria che farebbe pensare a una guerra di logoramento interno, forse dei “dimaiani” in vista della votazione da rifare per la leadership del Movimento.

Le divisioni nel M5S su Russia e Ucraina

Ieri nel voto sul decreto per gli aiuti umanitari e militari all’Ucraina il M5S ha registrato due voti in dissenso, quelli dei deputati Gabriele Lorenzoni ed Enrica Segneri, che hanno rimarcato il loro no. Altri due (Nicola Grimaldi e Davide Serritella) si sono astenuti, mentre in 28 non hanno partecipato alla votazione: “In questo caso però gli assenti non in missione ci avevano avvertiti”, spiegano fonti del direttivo.

Dal canto suo, l’ex premier ha smentito dissidi interni sul tema Ucraina sottolineando come la linea del M5S sia rimasta identica sin dall’inizio della crisi: “Non c’è bisogno di posizionarci. Dall’inizio abbiamo preso una posizione chiara, ferma, univoca. Non abbiamo mai tentennato, abbiamo fatto subito sintesi confrontandoci internamente ed è quella la linea”, ha detto Conte ieri a margine di un evento sulla Giornata mondiale del riciclo. I riflettori sono ora puntati sui prossimi step della riorganizzazione del Movimento, mentre a Napoli imperversa ancora la battaglia legale sullo statuto.

Il delicatissimo voto sulla leadership

A quanto apprende l‘Adnkronos, la prossima settimana, salvo imprevisti, dovrebbe avere luogo sulla piattaforma SkyVote la votazione per confermare la leadership di Giuseppe Conte (‘sospesa’ da un’ordinanza del Tribunale di Napoli); e dopo le prossime elezioni amministrative inizierà la discussione interna con gli iscritti sulla questione del terzo mandato, anch’essa probabilmente accompagnata da una votazione, molto attesa tra gli eletti che sono già al secondo ‘giro di boa’ in Parlamento.

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