Chi è l’assassino della pornostar Charlotte Angie: un travet come tanti, food blogger per passione ma…

29 Mar 2022 15:37 - di Greta Paolucci
assassino Charlotte Angie

Ex commessa, attrice porno, mamma di un bambino di 5 anni. Della vittima del brutale omicidio di Brescia, Carol Maltesi, sappiamo tutto. Cosa faceva, doveva ha studiato, che il suo nome d’arte era Charlotte Angie. Persino che aveva 11 tatuaggi (fondamentali per l’identificazione del corpo ritrovato in pezzi) e che ha avuto una relazione col killer in passato. Ma dell’assassino, finora, è trapelato il minimo indispensabile. E allora, deviamo cosa sappiamo di questo assassino reo confesso, sottoposto a fermo di indiziato per l’omicidio della sua vicina di casa. Amica. Ed ex.

L’identikit dell’assassino di Charlotte Angie

Si chiama Davide Fontana, ha 43 anni ed è lui il killer che ha confessato di aver brutalmente assassinato Carol Maltesi a gennaio. E di aver poi occultato il corpo nel congelatore di casa della vittima: la 26enne conosciuta con il nome d’arte di Charlotte Angie, di cui un passante – Fausto Fedrighiha rinvenuto i resti il 20 marzo scorso in un dirupo a Borno, in provincia di Brescia. Parti del corpo sezionate e occultate in diversi sacchi della spazzatura. L’uomo, una volta fatta la scoperta, ha allertato le forze dell’ordine. E proprio da quel che rimaneva di Carol gli inquirenti al lavoro sul caso sono ripartiti per effettuare il riconoscimento della giovane vittima e arrivare alla sua identità.

Un bancario milanese con la passione per la cucina e i viaggi

Il resto è la cronaca giudiziaria, o meglio i suoi riscontri, noti a tutti. I tatuaggi – ben 11 sul corpo della vittima – che i carabinieri hanno diffuso in un elenco per poter chiedere lumi a chiunque li riconoscesse. Come accaduto a un fan di Carol, che ha scritto BsNews per fornire le sue indicazioni, rivelatesi esatte. Così, una volta in possesso dell’utenza telefonica della vittima, gli investigatori hanno provato a contattare quel numero inviando un messaggio. A cui, guarda caso, ha risposto il vicino, poi accusato del delitto. L’uomo, rispondendo per Carol, avrebbe asserito per suo conto di aver preso la decisione di «lasciare il mondo del porno».

Il possibile movente del delitto

E proprio durante l’interrogatorio, il 43enne ha confermato l’intenzione della giovane di lasciare il suo lavoro: fornendo ai carabinieri il tassello mancante del puzzle giallo. È stato questo che ha fatto capire agli inquirenti di avere di fronte a loro il presunto omicida della ragazza. Un impiegato di banca come tanti, l’assassino. Un travet con la passione per il cibo, per cui si è riservato uno spazio in rete come food blogger. Anzi, per l’esattezza – come riporta il Corriere della sera – «un milanese, dipendente di banca nella sua città. Food/travel blogger per passione», che «sui social vanta un profilo Instagram con oltre 13 mila follower: comprende fotografie e recensioni di piatti e ristoranti anche nel passato recente, nel periodo in cui la donna era scomparsa».

Ecco come si descrive l’assassino di Charlotte Angie sui social

Un 40enne appassionato di tecnologia e fotografia. Che sui social – dove era attivo da molti anni – sottolineava e rilanciava la passione per il cibo e per gli scatti utili ad esaltarne gusto ed estetica. Definendosi sul suo sito dedicato alla gastronomia: «Ariete atipico, calmo e razionale ma testardo e determinato a raggiungere gli obiettivi prefissati. Amo la cucina a 360 gradi – spiega – mi diletto ai fornelli provando e riprovando ricette tradizionali e non. Cercando spunti e ispirazione dai migliori chef. La creatività la ricerco nei ristoranti che frequento. Sono sensibile al fascino di un piatto che riesca ad abbinare bellezza visiva ad un gusto sorprendente». Una personalità eclettica e un animo sensibile, si direbbe…

Ha provato a depistare le indagini usando il cellulare della vittima

Ma quell’immagine non collima con l’identikit di un assassino. Un predatore che, durante l’interrogatorio, ha raccontato agli inquirenti di aver colpito Carol più volte in testa, al culmine di un litigio. Che ha ammesso di aver nascosto il cadavere dell’amica nel congelatore di casa della vittima. E che poi avrebbe proceduto a sfigurarne il viso e a smembrarne il corpo. Non solo. Il 20 marzo avrebbe poi preso l’auto della ragazza e si sarebbe recato nella frazione di Paline, luogo che conosceva bene. Lì avrebbe gettato i quattro sacchi. Sottolineando come, da gennaio e fino a quel 20 marzo, nessuno – a parte la mamma e l’ex compagno con dei messaggi – nessuno ha mai cercato Carol. E lui, questo, lo sa bene: perché Davide ha usato il cellulare della donna per depistare le indagini.

Una macabra simbiosi…

Così, come in una sorta di macabra simbiosi, ha utilizzato la macchina della vittima per andare a liberarsi dei suoi resti. E come, alla pm Lorena Ghibaudo che lo ha interrogato, ha tenuto a precisare: «Ho pagato anche l’affitto di casa sua». E infine, Borno? «L’ho scelto per averci passato dei giorni di vacanza in passato». Parole, associazioni, e conferme che gli inquirenti hanno ritenuto sufficienti perché ieri sera alle 22.39, Davide Fontana entrasse nella caserma dei carabinieri a Brescia da uomo libero. Per poi uscirne da indiziato di reato solo per andare in carcere.

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