Bombardato il teatro di Mariupol: in migliaia sotto le macerie, molte donne e bambini (video)

16 Mar 2022 20:59 - di Luisa Perri
Mariupol teatro

«Non sappiamo dove mettere i corpi, non riusciamo a salvare tutti». Sono le parole disperate che si ascoltano in un drammatico video che mostra le conseguenze dell’attacco russo di oggi al teatro di Mariupol dove si rifugiavano tantissimi civili. All’interno del teatro si erano rifugiate fra le 1000 e le 1200 persone. Lo ha detto alla Bbc, Serhy Orlov, vice sindaco della città ucraina assediata, aggiungendo di non conoscere il numero delle vittime del bombardamento.

 

La denuncia ucraina: “Non è una guerra, questo è terrorismo”

“I russi mentono, sostenendo che nel teatro ci fosse il quartier generale del battaglione Azov. Ma loro sanno benissimo che c’erano solo civili. Ci sono donne incinta e bambini sotto le macerie. E’ terrorismo”. Lo ha denunciato Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione regionale di Donetsk, che include Mariupol, dove oggi pomeriggio le forze russe avrebbero condotto un raid aereo, bombardando il teatro usato dai civili come rifugio. “Non si conosce la loro sorte, dal momento che l’ingresso è bloccato dalle macerie”, ha scritto su Facebook.

“I russi hanno deciso di bombardare le strutture civili”

Il bombardamento del teatro di Mariupol “potrebbe essere una strage”. A dirlo all’Adnkronos, in collegamento da Mariupol in Ucraina, è Andrea Nicastro, l’inviato del Corriere della sera a Mariupol per raccontare il conflitto nella parte più ad est del paese, intercettato dall’Adnkronos pochi minuti dopo la notizia che il teatro Drammatico della città, dove secondo molte fonti ucraine erano rifugiati centinaia di civili, è stato bombardato durante un raid russo. “Ancora non si conoscono i dettagli, ma se c’erano ancora dentro le persone, sarebbe davvero devastante”, spiega il giornalista.

Che racconta la situazione nel sud est dell’Ucraina, e in particolare a Mariupol: “I russi stanno cercando di entrare in città da ormai 14 giorni. All’inizio colpivano anche i civili, poi hanno deciso di cominciare a bombardare sistematicamente le strutture civili”. I civili che muoiono “ho calcolato che siano sei persone all’ora -dice Nicastro -solo fra i civili. I militari non danno cifre precise”, dice l’inviato.

Trecentomila persone nella città assediata, senza acqua, luce e gas

Ci sono “migliaia di macchine di profughi in viaggio solo negli ultimi giorni -spiega Nicastro- e Zaporizhzhia e Dnipro sono diventati due ‘hub’ dove i profughi arrivano e vengono accolti e rifocillati, con un grande sforzo logistico considerando che il confine dove si spara è a 30 chilometri da Zaporizhzhia“. In città “stanno cominciando a scarseggiare i beni di prima necessità, carburante, che in certe zone non si trova proprio più, nei supermercati cominciano a mancare alcuni generi alimentari. Stiamo parlando di città che sono, ormai, l’ombra di loro stesse”, spiega l’inviato.

Sono circa 300mila le persone rimaste nella città assediata e sottoposta a incessanti bombardamenti, dove mancano cibo, medicine ed è cessata la fornitura di gas, acqua ed elettricità. Orlov ha anche denunciato un attacco russo contro un convoglio di civili che fuggiva oggi dalla città. Attacco in cui sono rimaste ferite cinque persone, fra cui un bambino.

 

 

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