Super Italia, Goggia: sfiora l’oro e vince l’argento a 23 giorni dall’infortunio. Delago bronzo olimpico

15 Feb 2022 8:45 - di Redazione
Goggia

Miracolo Italia sulle neve cinese di Pechino 2022. Sofia Goggia medaglia d’argento, Nadia Delago bronzo: la discesa libera femminile delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 regala 2 medaglie all’Italia, che piazza anche Elena Curtoni al quinto posto della classifica. La medaglia d’oro va alla svizzera Corinne Suter, che trionfa in 1’31”87. A soffiarle sul collo fino all’ultimo c’era Sofia Goggia, che ha chiuso la gara con uno straordinario secondo posto (1’32”03), staccando l’avversaria di appena 0”16. Un risultato doppiamente lusinghiero se consideriamo che la 29enne bergamasca viene da un grave infortunio al ginocchio subito a gennaio. Una ripresa lampo che ha permesso alla campionessa azzurra di compiere un’autentica impresa: sfiorare il bis dopo l’oro vinto a Pyeongchang nel 2018.

Pechino 2022, incredibile Goggia: sfiora l’oro e conquista l’argento

Sofia Goccia entra nella storia. La sua medaglia d’argento a Pechino 2022 ha del miracoloso. La 29enne azzurra, infatti, non solo ha chiuso conquistando il secondo gradino del podio nella discesa libera, vinta dalla svizzera Corinne Suter. Ma ha addirittura sfiorato l’oro e il bis dopo il trionfo a Pyeongchang 2018. E, sopratrtutto, il risultato dell’atleta bergamasca delle Fiamme Gialle sulla neve cinese è straordinario se si considera che la Goggia è sbarcata a Pechino a meno di un mese dall’infortunio subito a Garmisch il 23 gennaio: lesione parziale del legamento crociato e mini-frattura al perone. Un recupero prodigioso, il suo, che ha consentito alla fuoriclasse di partecipare ai Giochi. E di partecipare da protagonista: con l’azzurra che ha completato l’opera con una prova da fuoriclasse, che consente all’Italia di mettere in bacheca un altro metallo preziosissimo.

Goccia: «Sono contenta di me stessa, felice della mia sciata»

«Ho dato tutto quello che potevo. Sono stata davvero felice della mia sciata. Sentivo che la velocità c’era nella parte alta perché saltavo molto ovunque. Mi dispiace per l’ultima parte, sentivo che forse in alcune parti della pista avevo un po’ di vento contro, ma è qualcosa che non puoi controllare». Sono le prime parole a caldo della campionessa che alla fine si dice ovviamente «felice del mio risultato,. Perché essere qui alle Olimpiadi dopo il mio incidente a Cortina non era affatto garantito», aggiunge Sofia Goggia. «È comunque una medaglia. È ancora una grande medaglia. È una medaglia incredibile per la condizione degli ultimi 20 giorni. Mi sono sempre detta che se fossi riuscita a superare la prova che mi è stata data dopo Cortina, questa caduta, probabilmente la gara di discesa sarebbe stata la parte più facile per me. Ho trovato una forza incredibile dentro di me, e viaggiavo con una sorta di luce. Sono contenta di aver dato tutto per essere qui oggi, sono contenta e grata di aver potuto ottenere un’altra medaglia, e sono contenta di me. Dedico questa medaglia a me stessa, perché al cancelletto c’ero io, e a tutte le persone che ci hanno creduto e che mi hanno presa per mano in questo percorso che dopo Cortina sembrava andato in fumo. Questa medaglia ha un valore incredibile», ha concluso la Goggia, vittoriosa a 23 giorni dal suo infortunio al ginocchio.

Goggia fuoriclasse a 23 giorni dal Ko

Un risultato, quello di Pechino, che conferma – se mai ce ne fosse bisogno – il talento e la capacità di recupero di un’atleta straordinaria. La carriera della fuoriclasse è stata costellata da infortuni. A cominciare alla frattura al malleolo accusata ad ottobre 2018. E costata gran parte della stagione 2018-2019, impreziosita in ogni caso dall’argento iridato. Anche il 2019-2020 è stato condizionato da un problema fisico: il 9 febbraio 2020 una caduta nel supergigante di Garmisch ha provocato la frattura scomposta del radio sinistro. Un anno dopo, il 31 gennaio 2021, ancora a Garmisch un nuovo problema fisico ha depennato il nome di Sofia Goggia dai Mondiali di Cortina. Quest’anno, un altro infortunio con l’incubo di un’altra defezione. Invece, dopo l’incidente di Garmisch, l’azzurra ha recuperato ed è volata a Pechino per conquistare un argento straordinario.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi