Marò, Latorre: «Hanno cercato di umiliarci, ma non ci siamo mai tolti la divisa e l’abbiamo difesa»

1 Feb 2022 19:44 - di Federica Parbuoni
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«Nessun perplessità potrebbe giammai» rimanere rispetto al fatto che i due marò abbiano agito correttamente. A scriverlo è il gip di Roma che ha archiviato l’inchiesta per omicidio volontario a carico di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre per la morte di due pescatori indiani al largo del Kerala. Di più, il gip scrive che «è chiarissimo come, più che legittimamente, Latorre e Girone si trovassero in una situazione tale da far pensare a un attacco di pirati alla Enrica Lexie». Quanto poi all’ipotesi «un qualche profilo colposo», per il gip sarebbe «ovviamente tutto da accertare», oltre che andato in prescrizione.

Latorre: «Dieci anni durissimi, ho anche temuto la forca»

Dunque, all’indomani dell’archiviazione, anche le motivazioni del gip restituiscono la misura dell’ingiustificato calvario subito dai due marò in questi 10 anni trascorsi da quel 15 febbraio 2012. Un periodo «durissimo», che ha spiegato Latorre in un’intervista al Messaggero, nella quale ha rivelato di aver temuto «la forca», poiché «l’India aveva associato la nostra vicenda ai reati che prevedono anche la pena di morte». «In tutto questo tempo la mia vita è cambiata e di mezzo c’è stato pure il momento terribile dell’ictus», ha ricordato ancora Latorre, spiegando che grazie alla moglie Paola «ho avuto la forza di resistere fino a oggi».

«Non ci siamo mai tolti la divisa»

«Non mi aspettavo che la magistratura italiana fosse così celere e per questo ringrazio i magistrati che hanno seguito il caso», ha poi aggiunto il marò, raccontando le fasi dell’attacco all’Enrica Lexie, quelle dell’arresto e della detenzione in India, il primo anno trascorso tra una condizione di pre-detenzione e misure restrittive come l’obbligo di firma. Alla domanda del cronista se avesse mai subito violenza, Latorre ha risposto che «hanno tentato in ogni modo di umiliarci, ma violenza vera no». Poi, un’affermazione che è la sintesi di quelle «dignità» e «fierezza», richiamate ieri da più parti e che tutta l’Italia ha percepito anche nei momenti più difficili. «Noi non ci siamo mai tolti la divisa della Marina e abbiamo fatto in modo che non venisse offesa», ha chiarito Latorre.

Giorgia Meloni ai marò: «Siamo fieri di voi»

«Per noi – ha proseguito – è stato molto importante sapere che nel nostro Paese erano iniziate le campagne per la nostra liberazione. Questo, insieme alla certezza di essere innocenti, mi ha consentito di essere fiducioso e di mantenere la dignità». Oggi Latorre fa un altro lavoro, ma alla domanda se si senta ancora un marò ha risposto: «Certo, lo sarò per sempre». «Nonostante gli anni difficili, non avete mai smesso di onorare la divisa e l’Italia. Siamo fieri di voi», ha scritto Giorgia Meloni sui suoi social, rilanciando l’intervista di Latorre.

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