Frecce e nomi cambiati sui cartelli stradali per sviare l’avanzata: così i civili mandano i russi all’inferno

28 Feb 2022 18:05 - di Giulia Melodia
cartelli stradali

La guerra dei cartelli stradali: frecce e nomi modificati che alterano la segnaletica e deviano l’avanzata dei soldati russi. Così i civili rispondono a un appello che l’Agenzia ucraina per la gestione della viabilità ha lanciato su Fb per sviare l’avanzata dei militari russi. La guerra contro l’invasione russa in Ucraina si combatte in strada: casa per casa e con i cartelli stradali. Nel conflitto tra Mosca e Kiev entra in campo, anzi: in trincea, anche la segnaletica. Manovre di distrazione, tentativi di disorientare i carri armati russi, quelle in corso in questi giorni di guerra a cielo aperto,  che secondo quanto riferisce tra gli altri il sito del Tgcom24, l‘Agenzia ucraina per la gestione delle strade (Ukravtodor) avrebbe organizzato per deviare l’avanzata del nemico. «Smontiamola su tutte le strade del Paese. Il nemico non conosce le zone. E non sa orientarsi. Aiutiamoli ad andare all’inferno», si legge su Facebook in un messaggio che l’agenzia della viabilità ucraina ha rivolto ai cittadini, invitandoli ad abbattere i cartelli o a mistificarne le indicazioni.

Ucraina, la guerra dei cartelli stradali

Una forma “alternativa” di resistenza, quella organizzata sul fronte stradale, e che rientra nell’ambito dei depistaggi e della mobilitazione civile affidati in queste ore soprattutto ai social, messaggeri di una guerra che si combatte su più fronti. E in cui gli ucraini provano a difendersi e a resistere in molti modi. Non è ancora chiaro quanto l’appello ad agire sulla segnaletica stradale sia stato accolto. Abbia sortito esiti. E, nel caso, come e dove abbia dato i frutti sperati. Quel che è certo, però, è che in giorni di bombardamenti e assedio delle arterie di viabilità e di messa a ferro e fuoco del cuore pulsante delle principali città ucraine, anche manipolare i cartelli stradali e disorientare il nemico serve a compattare l’azione. A organizzare la mobilitazione. Dimostrare la capacità e la voglia di resistere.

Il messaggio dei civili ai soldati russi: «Andate a farvi fottere in Russia»

E perché no, a sfogare tutta la rabbia contro l’invasore. Così, come riferiscono allora il quotidiano statunitense Washington Post e l’agenzia di stampa Reuters – e come riporta il Tgcom 24 – Da qualche ora in strada spuntano cartelli con su scritto: «Andate a farvi fottere» e «andate a farvi fottere in Russia»… Una forma di resistenza non violenta, quella della segnaletica stradale modificata, al pari di altre già divenute celebri in questi giorni. Come quella rilanciata dai social con il video di un uomo disarmato che, dal ciglio della strada, tenta di ostruire il passaggio al convoglio di blindati russi.

Tutte le iniziative della resistenza passiva

O ancora: come l’iniziativa simile, organizzata da un gruppo di civili, pronti a inginocchiarsi davanti ai tank, e a lanciare le proprie bici sotto i cingolati per bloccarne il cammino. O come l’ultima immagine che arriva da Instagram, che nel ritrarre l’ex miss Ucraina Anastasiia Lenna, in mimetica e con fucile in spalla, affida alla rete un messaggio simbolico di forza. Unità. E determinazione: a opporre resistenza, come a sperare…

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