Ucraina, nel giorno dei negoziati la tensione resta altissima. Esplosioni nella notte a Kiev e Kharkiv

28 Feb 2022 9:45 - di Eugenio Battisti

Qualche ora di calma apparente. Poi nella quinta notte di guerra in Ucraina hanno ricominciato a suonare le sirene. Esplosioni, incendi, fughe nei rifugi anche alla vigilia degli attesi colloqui di Gomel, in Bielorussia, tra i rappresentanti di Kiev e Mosca. Esplosioni sono state segnalate alle prime ore di oggi nella capitale ucraina Kiev e a Kharkiv, seconda città dell’Ucraina. Lo ha riportato su Telegram il servizio statale ucraino per le comunicazioni, come riporta il Guardian. A Chernihiv un missile avrebbe colpito un edificio residenziale nel centro della città.

Al via i negoziati, ancora esplosioni a Kiev e Kharkiv

Mosca avrebbe “rallentato il ritmo dell’offensiva” ma fecondo lo Stato Maggiore ucraino, “gli occupanti russi tentano comunque ancora di avere successo in alcune zone”. Sarebbero circa 5.300 i russi morti dall’inizio dell’invasione, giovedì scorso. È il nuovo bilancio fornito da parte ucraina e riportato dal Guardian. Ricomincia la guerra dei numeri della propaganda, la stampa internazionale sottolinea che non è possibile verificare i dati in modo indipendente. Il bilancio dei militari di Kiev parla anche di 191 tank, 29 velivoli, altrettanti elicotteri e 816 blindati distrutti.

L’esercito russo: la popolazione può lasciare la capitale

L’esercito russo ha annunciato che la popolazione di Kiev “può lasciare liberamente la città”. E  rivendica la “supremazia aerea” in tutta l’Ucraina. Mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sentirà oggi gli alleati per valutare il prossimo passo. Intanto la Bielorussia si starebbe preparando all’invio di soldati in Ucraina. Che andrebbero a unirsi agli alleati russi. Il dispiegamento potrebbe iniziare già oggi, secondo le dichiarazioni di un funzionario dell’Amministrazione Usa riportate nelle ultime ore dal Washington Post“È molto chiaro che Minsk ora è un’estensione del Cremlino”, ha detto. The Kyiv Independent ha riportato più fonti che parlano di una decisione già presa.

Zelensky: proviamo a fermare la guerra

Il presidente bielorusso “si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina”. Lo ha riferito il premier ucraino  Zelensky. Che non ha nascosto il suo scetticismo: “Ma proviamo. In modo che nessun cittadino dell’Ucraina dubiti che io, in quanto presidente, non abbia provato a fermare la guerra. Quando c’era ancora una possibilità, sebbene piccola. La tensione resta altissima. Subito dopo l’annuncio del summit, Putin ha ordinato di mettere in stato di massima allerta le forze di difesa nucleare, dopo “le dichiarazioni aggressive da parte della Nato. “

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