Foibe, l’ultimo sfregio. La Milano di Sala ricorda a metà: cerimonia “muta” e sindaco assente

9 Feb 2022 9:15 - di Bianca Conte
Foibe

Foibe, per il Giorno del Ricordo che ricorre domani, la Milano del sindaco Sala si limita al compromesso di una celebrazione a metà: «muta» e in forma «ridotta». Un compromesso, quello individuato dal primo cittadino, dovuto a quelle che per molti – come riferisce Il Giornale nelle pagine cittadine dell’edizione odierna – sono «restrizioni» incomprensibili. Specie in considerazione del fatto che molti altri comuni all’ombra della Madonnina, compresi quelli amministrati dalla sinistra, dedicano all’evento momenti di ricordo decisamente più significativi. Così, Fratelli d’Italia corre ai ripari: con un convegno e una fiaccolata.

Foibe, il ricordo a metà della Milano di Sala

Che la sinistra difetti di memoria quando si tratta di dedicare un ricordo celebrativo di stampo istituzionale alle vittime delle Foibe non è certo una novità. La tendenza a relegare iniziative commemorative legate alla ricorrenza è notoriamente il frutto di una politica di sinistra mirata a rimuovere il ricordo. A rinnegare la portata di una strage silenziosa, tenuta per decenni rigorosamente sotto traccia. E tutt’oggi ancora troppo spesso rinnegata e taciuta. Ma arrivare alla risoluzione di Palazzo Marino, che al tributo per le vittime dei partigiani titini sceglie di ottemperare con una celebrazione in forma “ridotta”. E a cui il sindaco Sala, peraltro, neppure parteciperà (mandando in sua vece la vice Anna Scavuzzo, a causa di una trasferta concomitante), dimostra, una volta di più, che per la sinistra rimuovere la strage delle Foibe continua ad essere una questione ideologica. Che quei militari e civili italiani massacrati dai partigiani jugoslavi. E quegli esuli di Istria e Dalmazia costretti all’esodo, continuano ad essere vittime di serie B rispetto ai morti della Shoah.

Foibe, a Milano una celebrazione «muta» e in forma «ridotta»

Blande e sbrigative le giustificazioni che arrivano da Palazzo Marino e che il quotidiano diretto da Minzolini riporta. «Il cerimoniale parla di esigenze organizzative legate al Covid e dal Comune escludono che ci siano altre ragioni ostative. “Siamo sempre andati senza problemi” ribattono». Sarà: ma stavolta attenzione, dedizione e partecipazione assicurate sulla carta, difettano più che mai. Addirittura impallidiscono se paragonate alle iniziative organizzate dalle associazioni o ai partiti. Come pure da altri Comuni che hanno organizzati eventi degni di questo nome. E Il Giornale ne prospetta calendario e appuntamenti.

Le iniziative in altri Comuni del Milanese

«A Cinisello Balsamo, per esempio, un momento commemorativo è previsti al Giardino martiri delle foibe Norma Cossetto, col sindaco Giacomo Ghilardi e l’assessore Riccardo Visentin. E mercoledì 16 sarà presentato il libro Verità infoibate di Fausto Biloslavo e Matteo Carnieletto. A Pessano con Bornago ci saranno letture in memoria. Ma anche a Segrate, amministrata dal Pd, sono previste celebrazioni importanti: domani alle 11.30 al Giardino di via Grandi e sabato alle 17 al Centro Verdi la presentazione del libro di Tarticchio, Sono scesi i lupi dai monti».

Foibe, Fratelli d’Italia a Milano deporrà dei fiori in Piazza della Repubblica e alle 18.30 terrà una fiaccolata

Eppure, nella Milano di Sala la voglia di ricordare resta poca. Ma se negare e tacere sono il frutto di un retaggio novecentesco della sinistra che continua a rimuovere quella pagina della storia nella speranza di farla scomparire dalla memoria collettiva. Una pagina che gronda ancora sangue, le associazioni e i partiti continuano a rievocare e a solennizzare. «Il nostro movimento – spiega per esempio Romano Cramer, segretario del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia al Giornale – collocherà delle coccarde tricolori su piazze e vie della nostra storia: Fiume, Pola, Istria, largo Martiri foibe, per far sì che la gente passando si chieda perché e ricordi». Fratelli d’Italia, poi, domani deporrà dei fiori in piazza della Repubblica e alle 18.30 terrà una fiaccolata. Perché ricordare le vittime di quel massacro non sia più considerato una concessione, un’eccezione: ma un dovere morale al centro di un importante momento istituzionale.

 

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