FdI propone la Giornata dell’Alpino, la sinistra si infuria: “Iniziativa che giustifica il fascismo”

21 Feb 2022 12:27 - di Leo Malaspina

Una legge regionale per varare la Giornata dell’Alpino e promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione per valorizzare la storia, il ruolo e i valori trasmessi dal glorioso corpo dello Stato alle giovani generazioni, in collaborazione con le sezioni territoriali e i gruppi dell’Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.) del Piemonte e anche con la partecipazione volontaria di altri enti o associazioni.

Una proposta lanciata nel consiglio regionale da Fratelli d’Italia, alla quale aveva dato anche il proprio sostegno il decano degli Alpini piemontesi, il sergente maggiore Giovanni Alutto, classe 1916, reduce dalla Campagna di Russia e originario di Santena (Torino). Una iniziativa, però, incredibilmente osteggiata dal centrosinistra nel Consiglio regionale del Piemonte. “Bisogna dire tutto, gli Alpini furono mandati allo sbaraglio dal fascismo…”.

La Giornata dell’Alpino e la polemica della sinistra

Una polemica assurda che mette nel mirino il giorno prescelto, il 16 gennaio,  in ricordo di quella triste ricorrenza del 1943, giorno di inizio della ritirata dalla Russia, nella quale gli Alpini diedero prova di coraggio e di eroismo pagando un pesante tributo in termini di vite umane. Ma per la sinistra, quella “Giornata regionale del valore alpino” non va istituita, forse per il solo fatto che la proponga la destra.  Il dibattito in aula si è bloccato con l’opposizione a fare ostruzionismo, tra chi promette di votare contro e chi ha presentato diversi emendamenti.

Il consigliere di Fratelli d’Italia Davide Nicco, che ha presentato la proposta di legge assieme al collega Paolo Demarchi (Lega), ha spiegato che l’obiettivo è di celebrare “il ricordo del tragico sacrificio degli alpini caduti in terra di Russia”, ma anche di sottolineare il ruolo che gli alpini hanno in molte iniziative, a partire dal soccorso e l’assistenza nelle vaccinazioni in questi anni di emergenza Covid, stanziando un finanziamento di 100mila euro per attività svolte dalle 19 sezioni dell’Ana, l’associazione nazionale alpini, che in Piemonte conta circa 50mila iscritti, o da enti collegati.

Una proposta di legge che coincide con l’inizio degli  eventi sportivi e culturali legati alla celebrazione dei 150 anni dalla nascita del corpo. Peccato che la sinistra si sia sentita in dovere di fare polemica, come riporta l’edizione torinese di Repubblica. Il problema, tanto per cambiare, è il fascismo…

La sinistra attacca: “Iniziativa che non condanna il fascismo”

“Dobbiamo ringraziare gli alpini volontari che ancora oggi hanno supportato i nostri hub vaccinali e che in tantissime occasioni hanno mostrato senso di solidarietà – attacca il capogruppo di Liberi Uguali Verdi – così come non siamo contrari a ricordare la storia di un corpo spesso usato come carne da cannone, ma guardando alla storia il 16 gennaio è una tragedia che andrebbe raccontata bene, incluso l’equipaggiamento criminalmente inadeguato, l’umiliazione subita a causa delle scelte ciniche e sconsiderate del regime fascista. Non è un caso se proprio dagli alpini provengono numerosi uomini che al ritorno in Italia fecero parte della Resistenza. È giusto ricordare la storia, ma non solo una parte”,

Ma Davide Nicco ha gioco facile a far notare l’assurdità delle tesi. “Noi vogliamo ricordare il sacrificio di chi è morto obbedendo a un ordine e nel proporre questa legge ho raccolto la richiesta di Giovanni Alutto, alpino di 105 anni, il più anziano del Piemonte e tra i pochi reduci di Russia ancora in vita – racconta Nicco – È stato lui a indicarmi la data del 16 gennaio: abbiamo anche fatto delle ricerche storiche perché c’era il dubbio che l’ordine della ritirata fosse partito il giorno prima. Alutto ha seguito tutto l’iter della legge e scalpita perché vuole partecipare alla festa che abbiamo intenzione di organizzare quando ci sarà l’approvazione in aula. Intanto gli ho già promesso che la legge, che solitamente porta il nome del primo firmatario, in questo caso sarà chiamata in suo onore “Alutto-Nicco”.

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