Bambino nato dal marito morto due anni fa, il cestista Attilio Pierini. La mamma: “E’ un miracolo”
“Quando da grande si guarderà allo specchio, vedrà suo padre. E io oggi guardando lei mi vedo lui accanto. È davvero uguale uguale. Per me è il regalo più grande e mi auguro che mia figlia sarà felice di essere venuta al mondo. Anche se suo padre non potrà mai abbracciarlo”. Così in un’intervista a ‘Repubblica’ Francesca Polli, moglie del cestista Attilio Pierini, morto a 39 anni il 23 giugno 2020 in un tragico incidente stradale, parla di Vittoria, “la loro bambina che avevano invano cercato di avere nei primi anni di matrimonio per poi imboccare la strada della fecondazione assistita, nata l’8 febbraio scorso da uno degli embrioni che Francesca e Attilio avevano congelato” si legge.
La moglie di Attilio Pierini, Francesca: “Abbiamo iniziato il percorso insieme”
“Sono serena, sono felice. So che ci saranno momenti duri, ma in realtà non ho deciso da sola, Attilio voleva fortissimamente questo figlio, come lo volevo io. Non era venuto nei primi anni di matrimonio e così abbiamo intrapreso insieme tutto il percorso che era ormai definito. Eravamo alla fine, aveva già gli embrioni e gli embrioni sono vita. Ma ci siamo dovuti fermare un attimo prima perché non ero stata bene, poi è arrivato il Covid. E poi, l’incidente. Da sola ho affrontato solo l’ultimo passo, l’impianto di quella vita” spiega.
“Dopo l’incidente sono rimasta in coma per più di un mese, poi ad agosto ho avuto un nuovo peggioramento e ho subito due interventi alla testa, i medici temevano che potessi sopravvivere in stato vegetativo, lo avevano già detto ai miei genitori. E invece è successo il miracolo. Per questo, a dicembre, quando sono tornata a casa, ho pensato che fossi sopravvissuta proprio per portare a termine il cammino che avevamo intrapreso con Attilio. E lui – conclude – l’ho sempre sentito vicino”.