«Viva Coppi presidente»: al Quirinale Travaglio eleggerebbe il difensore di Andreotti e Berlusconi

21 Gen 2022 17:35 - di Michele Pezza
Coppi

Franco Coppi al Quirinale. L’avvocato di Giulio Andreotti e di Silvio Berlusconi è in cima ai desideri di Marco Travaglio. Chi l’avrebbe mai detto… Nessuno, certamente. Eppure questa sì che è sarebbe una vera pacificazione. Pensate: la foto del difensore del Belzebù democristiano e del Cavaliere Nero in bella mostra sulla testa di magistrati requirenti e giudicanti negli uffici giudiziari a simboleggiare la vittoria dell’imputato sull’accusatore. E con tanto di timbro autorizzativo da parte del capo riconosciuto dei manettari. «Prima di rassegnarsi a un Aventino di bandiera i partiti dovrebbero tentare dei nomi presentabili che possano piacere anche all’altra parte».

Coppi al Colle piacerebbe anche a Padellaro

È Travaglio a parlare, ma sembra un equivicino alla Bruno Vespa. Infatti, aggiunge: «E certamente una figura come quella di Franco Coppi, che è un grande giurista, sarebbe adatta. È l’avvocato di Berlusconi, ma l’ha sempre difeso tecnicamente, senza attaccare i magistrati». Incredibile. Ma come lui anche Antonio Padellaro, ideatore di Quirinal Tango, talk trasmesso in diretta streaming sul sito del Fatto Quotidiano: «Coppi certamente non è un uomo di sinistra, ma è un grande giurista». Davvero troppa grazia. Non è che vogliono bruciare il nome del più illustre principe del foro nel timore che proprio Berlusconi possa estrarlo dal cilindro?

L’avvocato: «Grazie, ma non mi sento in corsa»

«A pensar male – diceva proprio Andreotti – si fa peccato, ma ci si azzecca». Scherziamo, ovviamente. Tanto più che la sortita di Travaglio (e Padellaro) non sembra aver prodotto chissà quali effetti. Non per il nome proposto, eminentissimo e prestigiosissimo, ma semplicemente perché il diretto interessato è riluttante all’idea di salire al Colle almeno quanto lo è Mattarella a restarvi. «Non mi aspettavo proprio che si parlasse di me a proposito della presidenza della Repubblica – ha detto Coppi -. Travaglio è un ottimo giornalista e mi fa molto piacere che abbia fatto il mio nome. Lo prendo come un apprezzamento di cui sono molto contento, ma, per carità di Dio, non mi sento in corsa». Avanti un altro.

 

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